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Messaggio  Talebbana Dom 25 Ott 2009, 01:16

Estratto da qui:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200910articoli/48634girata.asp

«Non mi rovinate...». Si distingue la voce di Piero Marrazzo, le immagini dell’irruzione sono concitate, le riprese della stanza dove si stava consumando «un incontro sessuale mercenario» (per dirla con la Procura) non lasciano dubbi sui protagonisti. E poi i particolari di quelle strisce di (presunta) cocaina accanto al tesserino di Piero Marrazzo.Quel video maledetto, le quattro «mele marce», come le definisce il generale dei carabinieri Vittorio Tomasone, l’avevano affidato al fotografo Max Scarfone per piazzarlo a qualche giornale.


Boh....rimango sempre più sconcertata di come ormai la vita privata di una persona non sia più vita privata... A volte penso che forse davvero siamo in mano a persone che stanno completamente fuori di testa...che invece di fare il loro lavoro, si mettono a indagare e lavorare nell'ombra per rovinare persone che della loro vita privata dovrebbero poter fare quello che vogliono.....Addirittura questi erano forze dell'ordine......E lo dico ora riferito a questo fatto, ma lo ricollego anche a fatti precedenti riferiti ad altre parti politiche e riferite anche al singolo cittadino...Ma dove siamo arrivati???... saremo tutti schedati???...boh..... Tristess... Kopfschuettel Tristess... Kopfschuettel Tristess... Kopfschuettel
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Messaggio  Robertone Lun 26 Ott 2009, 13:38

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Messaggio  zebra Lun 26 Ott 2009, 13:52

Io pure c'ho quel marchio, mica mi devo preoccupà???
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Messaggio  emmeddì Lun 26 Ott 2009, 13:56

... nun so er genere mio, le escort consumano troppo, ciucceno insomma, e i transit, pur avendo un sacco de spazio dietro, so a trazione anteriore ahahahahaha
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Messaggio  Robertone Lun 26 Ott 2009, 13:58

md1946 ha scritto:... nun so er genere mio, le escort consumano troppo, ciucceno insomma, e i transit, pur avendo un sacco de spazio dietro, so a trazione anteriore Tristess... 280848

Tristess... Lol Tristess... Lol Tristess... Lol Tristess... Lol Tristess... Lol

CITUI !!!!!!!! Tristess... Lol Tristess... 928762 Tristess... 928762
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Messaggio  SandroEgo Lun 26 Ott 2009, 19:22

md1946 ha scritto:... nun so er genere mio, le escort consumano troppo, ciucceno insomma, e i transit, pur avendo un sacco de spazio dietro, so a trazione anteriore Tristess... 280848


Tristess... 874655 Tristess... 874655 Tristess... 874655 Tristess... 874655
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Messaggio  SandroEgo Lun 26 Ott 2009, 19:25

talebbannata ha scritto:
Boh....rimango sempre più sconcertata di come ormai la vita privata di una persona non sia più vita privata...


Ci penso e ci ripenso........fondamentalmente sono daccordo con te...........però è anche vero che se si fanno delle regole che vanno a penalizzare questo tipo di comportamenti ergendosi a difensori di "ordine e disciplina", perlomeno non si dovrebbe peccare di incoerenza......

Non lo so.
Io sono sempre dell'idea che l'intimità sia sacra....
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Messaggio  BONDEMBO Lun 26 Ott 2009, 19:34

SandroEgo ha scritto:
talebbannata ha scritto:
Boh....rimango sempre più sconcertata di come ormai la vita privata di una persona non sia più vita privata...


Ci penso e ci ripenso........fondamentalmente sono daccordo con te...........però è anche vero che se si fanno delle regole che vanno a penalizzare questo tipo di comportamenti ergendosi a difensori di "ordine e disciplina", perlomeno non si dovrebbe peccare di incoerenza......

Non lo so.
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Fino a quando, non decidi di diventare personaggio pubblico....o addirittura, personaggio istituzionale....o addirittura, personaggio pubblico istituzionale, che va al family day, o addirittura personaggio pubblico istituzionale che manifesta ufficialmente un tipo di posizione (conformista e poco tollerante)nei confronti delle libertà individuali per poi privatamente approfittare della propria posizione per... Tristess... 416963
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Messaggio  emmeddì Lun 26 Ott 2009, 19:54

BONDEMBO ha scritto:
SandroEgo ha scritto:
talebbannata ha scritto:
Boh....rimango sempre più sconcertata di come ormai la vita privata di una persona non sia più vita privata...


Ci penso e ci ripenso........fondamentalmente sono daccordo con te...........però è anche vero che se si fanno delle regole che vanno a penalizzare questo tipo di comportamenti ergendosi a difensori di "ordine e disciplina", perlomeno non si dovrebbe peccare di incoerenza......

Non lo so.
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Fino a quando, non decidi di diventare personaggio pubblico....o addirittura, personaggio istituzionale....o addirittura, personaggio pubblico istituzionale, che va al family day, o addirittura personaggio pubblico istituzionale che manifesta ufficialmente un tipo di posizione (conformista e poco tollerante)nei confronti delle libertà individuali per poi privatamente approfittare della propria posizione per... Tristess... 416963

... straquoto salute
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Messaggio  SandroEgo Lun 26 Ott 2009, 21:00

BONDEMBO ha scritto:
SandroEgo ha scritto:
talebbannata ha scritto:
Boh....rimango sempre più sconcertata di come ormai la vita privata di una persona non sia più vita privata...


Ci penso e ci ripenso........fondamentalmente sono daccordo con te...........però è anche vero che se si fanno delle regole che vanno a penalizzare questo tipo di comportamenti ergendosi a difensori di "ordine e disciplina", perlomeno non si dovrebbe peccare di incoerenza......

Non lo so.
Io sono sempre dell'idea che l'intimità sia sacra....

Fino a quando, non decidi di diventare personaggio pubblico....o addirittura, personaggio istituzionale....o addirittura, personaggio pubblico istituzionale, che va al family day, o addirittura personaggio pubblico istituzionale che manifesta ufficialmente un tipo di posizione (conformista e poco tollerante)nei confronti delle libertà individuali per poi privatamente approfittare della propria posizione per... Tristess... 416963

eh anfatti....

Il limite è sottile....
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Messaggio  Talebbana Ven 20 Nov 2009, 11:45

Marò....... Tristess... 443165 Tristess... 443165 Tristess... 443165

http://roma.repubblica.it/dettaglio/GIALLO-SULLA-CASSIAE-morta-la-transessuale-Brenda-trovata-carbonizzata-in-casa/1783797
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Messaggio  mimmo Ven 20 Nov 2009, 11:49

Talebbana ha scritto:Marò....... Tristess... 443165 Tristess... 443165 Tristess... 443165

http://roma.repubblica.it/dettaglio/GIALLO-SULLA-CASSIAE-morta-la-transessuale-Brenda-trovata-carbonizzata-in-casa/1783797
già due morti... congiura ad alti livelli? Tristess... Fresse
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Messaggio  Talebbana Ven 20 Nov 2009, 11:55

mimmo ha scritto:già due morti... congiura ad alti livelli? Tristess... Fresse


eh ma...di che genere?.... Tristess... 443165
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Messaggio  mimmo Ven 20 Nov 2009, 11:59

Talebbana ha scritto:
mimmo ha scritto:già due morti... congiura ad alti livelli? Tristess... Fresse


eh ma...di che genere?.... Tristess... 443165
fin'ora in poco tempo sono morti in circostanze misteriose due dei principali protagonisti della vicenda Marrazzo, cioè lo spacciatore / spia dei carabinieri e una delle trans da lui più frequentate.
Come minimo c'è sotto qualcosa... Tristess... Suspect
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Messaggio  Talebbana Ven 20 Nov 2009, 12:03

mimmo ha scritto:fin'ora in poco tempo sono morti in circostanze misteriose due dei principali protagonisti della vicenda Marrazzo, cioè lo spacciatore / spia dei carabinieri e una delle trans da lui più frequentate.
Come minimo c'è sotto qualcosa... Tristess... Suspect

ah si...ma non riesco a capire chi possa essere interessato........ossia se è una cosa politica o di altro genere...
Marò che lavoracci...e vero che si guadagnano un sacco di soldi, ma si rischia davvero troppo.... Tristess... 443165 Tristess... 443165 Tristess... 443165 ...
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Messaggio  mimmo Ven 20 Nov 2009, 12:10

Talebbana ha scritto:
mimmo ha scritto:fin'ora in poco tempo sono morti in circostanze misteriose due dei principali protagonisti della vicenda Marrazzo, cioè lo spacciatore / spia dei carabinieri e una delle trans da lui più frequentate.
Come minimo c'è sotto qualcosa... Tristess... Suspect

ah si...ma non riesco a capire chi possa essere interessato........ossia se è una cosa politica o di altro genere...
Marò che lavoracci...e vero che si guadagnano un sacco di soldi, ma si rischia davvero troppo.... Tristess... 443165 Tristess... 443165 Tristess... 443165 ...
vedi ale, ieri a torino è morto un operaio schiacciato da un ascensore al quale stava lavorando, giornalmente muoiono addetti all'edilizia, ecc.
Solo che le cosiddette morti bianche fanno meno notizia e non le mettono in prima pagina, tutto qui.

Ovviamente che quello del trans sia un lavoraccio nessuno lo mette in dubbio Tristess... Kopfschuettel
basta pensare che alcuni non sono nemmeno gay e s'imbottiscono di ormoni e si gonfiano le tette solo per sfuggire alla povertà delle favelas. Tristess... 525644
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Messaggio  Talebbana Ven 20 Nov 2009, 12:16

mimmo ha scritto:
vedi ale, ieri a torino è morto un operaio schiacciato da un ascensore al quale stava lavorando, giornalmente muoiono addetti all'edilizia, ecc.
Solo che le cosiddette morti bianche fanno meno notizia e non le mettono in prima pagina, tutto qui.

Ovviamente che quello del trans sia un lavoraccio nessuno lo mette in dubbio Tristess... Kopfschuettel
basta pensare che alcuni non sono nemmeno gay e s'imbottiscono di ormoni e si gonfiano le tette solo per sfuggire alla povertà delle favelas. Tristess... 525644

Si lo so che muore altra gente anche in altri modi...Pero' quello che dico è che porca miseria tutto quello che gira intorno al sesso, o ad un certo tipo di sesso, è sempre molto poco sicuro.... La gente quando si tratta di questo argomento perde il lume della ragione pur di nascondere, non far vedere , ecc.... L'apparenza è una cosa e l'essere è un'altra... Guai ad apparire per quello che realmente siamo....Tristess... 525644
CErto la disgrazia capita a tutti ed è una cosa....L'omicidio (quando di omicidio si tratta) è un'altra.... Tristess... Kopfschuettel Tristess... Kopfschuettel Tristess... Kopfschuettel
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Messaggio  bluesman Ven 20 Nov 2009, 12:30

Talebbana ha scritto:

ah si...ma non riesco a capire chi possa essere interessato........ossia se è una cosa politica o di altro genere...
Marò che lavoracci...e vero che si guadagnano un sacco di soldi, ma si rischia davvero troppo.... Tristess... 443165 Tristess... 443165 Tristess... 443165 ...
il fattore rischio c'è in ogni lavoro!! la questione è che se dai fastidio alle "persone sbagliate" le probabilità aumentano e di molto!!!
come dimostrano queste due morti coinvolte nel caso marrazzo Tristess... 672165
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Messaggio  Geppo Ven 20 Nov 2009, 13:15

Oramai più che caso Marrazzo questo secondo me è diventato il caso caramba. Tristess... Kopfschuettel
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Messaggio  PAOLINO Ven 20 Nov 2009, 16:30

..ci sono rimasto veramente male....c'ho pensato e ripensato...ma la mia faziosità mi prospettava solo letture " di comodo"....adesso direi che seppure la vita privata sia sacra, il mio uomo pubblico,quello che scelgo e voto, tali debolezze, non me le deve nascondere..perchè mi ha mentito e perchè è ricattabile e ciò potrebbe incidere sul suo operato....questo è dove io pongo il limite pubblico-privato

ora...
...

il fatto del come e "quando" questo sia venuto fuori è molto "italiano" triste e preoccupante.....
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Messaggio  mimmo Ven 20 Nov 2009, 17:17

PAOLINO ha scritto:..ci sono rimasto veramente male....c'ho pensato e ripensato...ma la mia faziosità mi prospettava solo letture " di comodo"....adesso direi che seppure la vita privata sia sacra, il mio uomo pubblico,quello che scelgo e voto, tali debolezze, non me le deve nascondere..perchè mi ha mentito e perchè è ricattabile e ciò potrebbe incidere sul suo operato....questo è dove io pongo il limite pubblico-privato
più che giusto e condivisibile Tristess... Icon_eek
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Messaggio  BONDEMBO Ven 20 Nov 2009, 17:31

PAOLINO ha scritto:..ci sono rimasto veramente male....c'ho pensato e
ripensato...ma la mia faziosità mi prospettava solo letture " di
comodo"....adesso direi che seppure la vita privata sia sacra, il mio
uomo pubblico,quello che scelgo e voto, tali debolezze, non me le deve
nascondere..perchè mi ha mentito e perchè è ricattabile e ciò potrebbe
incidere sul suo operato....questo è dove io pongo il limite
pubblico-privato

ora...
...

il fatto del come e "quando" questo sia venuto fuori è molto "italiano" triste e preoccupante.....


mimmo ha scritto:più che giusto e condivisibile Tristess... Icon_eek


..... Tristess... Icon_question
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Messaggio  Geppo Ven 20 Nov 2009, 18:20

BONDEMBO ha scritto:





..... Tristess... Icon_question
Ahoo sei de no sperpero de byte da paura Tristess... Icon_bounce
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Messaggio  BONDEMBO Ven 20 Nov 2009, 20:28

“Nei
giardini del fascismo crescono solo i fiori della Morte e del Terrore”: così
cantavano i giovani gay di Buenos Aires alla fine dell’ennesima catena di
delitti che, negli anni Settanta, insanguinarono l’America Latina. Per un
lungo periodo, in effetti, la repressione fu in pieno sviluppo dal Mar dei
Caraibi fino alla Terra del Fuoco, e tutto ciò aveva fatto seguito ad un breve
periodo di relativa tolleranza e indifferenza durante il quale, sull’esempio
nordamericano ed europeo, si stavano costituendo dei gruppi e dei movimenti di
liberazione omosessuale.
Il “la” era stato suonato il 30 aprile del 1971 dal Partito
Comunista Cubano, durante il Primo Congresso di Educazione e Cultura, al quale
parteciparono 1.700 insegnanti e quadri politici. Scriveva infatti “Granma”
, organo ufficiale del Comitato Centrale del PCC, il 9 maggio successivo, a pag.
5, che “Il carattere socialmente patologico delle deviazioni omosessuali va
decisamente respinto e prevenuto fin dall’inizio... E’ stata condotta
un’analisi profonda delle misure di prevenzione ed educazione da mettersi in
effetto contro i focolai esistenti, inclusi il controllo e la scoperta di casi
isolati e i vari gradi di infiltrazione... Non si deve più tollerare che
omosessuali notori abbiano influenza nella formazione della nostra gioventù...
Severe sanzioni siano applicate coloro che corrompono la moralità dei minori,
depravati recidivi e irrimediabili elementi antisociali, ecc.” .
Tali dichiarazioni servivano di copertura alla feroce
repressione dei famigerati campi di concentramento dell’UMAP (Unità Militari
per l’Aiuto alla Produzione) nella provincia di Camaguey, che nel
decennio precedente erano state riservate agli omosessuali. A chi non era al
corrente della loro reale destinazione, sembravano pacifiche “unità
militari” (appunto!) costituite per l’intensificazione della produzione di
canna da zucchero, dove si faceva del lavoro agricolo, si riceveva
un’istruzione e la gioventù veniva addestrata alle regole del servizio
militare, come accade in qualsiasi altro Paese civile.
Nel 1965 un contrasto tra Giangiacomo Feltrinelli e Castro ebbe
conseguenze insperate e fece scoppiare il bubbone.
L’editore italiano aveva una grande influenza sul “Lider Màximo”
che, insieme a Che Guevara, era ritenuto uno degli ultimi eroi del nostro
secolo, mentre la rivoluzione cubana divenne “una ispirazione per una
generazione di giovani idealisti in tutto il mondo” . Perciò, saputo delle
persecuzioni contro gli omosessuali in corso nell’isola decise di intervenire,
convinto com’era che cose del genere fossero indegne di un Paese che amava
definirsi “socialista” e che “quel modo di procedere era incivile” . In
seguito a ciò, l’aspetto più propriamente militare di queste UMAP venne
eliminato, mantenendo in piedi l’istituzione concentrazionaria solo attraverso
“fattorie” isolate e riservate sempre, comunque, a detenuti omosessuali.
Ma perché questa esplosione di razzismo in un Paese che si è
sempre presentato come profondamente impegnato nell’edificazione del
socialismo? La società cubana, come tutte le società dell’America Latina,
del resto, è rigorosamente sessista (“machista”) , basata sul mito
cattolico del maschio violento, virile, perno e sostegno della famiglia, della
società, dello Stato. E’ una cultura istericamente “fallocratica”,
com’era di moda dire una volta, ereditata dai cristianissimi Re di Spagna (e
Portogallo, in misura minore).
Non per niente il “mitico” Che Guevara, eroe e modello del
“vero uomo” delle Sinistre e perciò anche delle femministe, in un suo libro
si espresse quasi esattamente allo stesso modo in cui si esprimerà il papa più
di 30 anni dopo, nell’estate del 1994: “Nella guerriglia una donna può
assolvere parecchi dei suoi compiti che le sono abituali in tempo di pace”.
Per esempio, cucinare, badare ai piccoli, cucire...
Intanto il film di Nestor Almendros e Orlando Jiminez-Leal,
“Improper Conduct”, scopriva gli altarini. Nello straordinario documentario
sulle aggressioni in atto a Cuba contro tutti i tipi di “anticonformisti”,
lo scrittore Guillermo Cabrera Infante contribuiva a sgombrare il campo dagli
equivoci: “La persecuzione degli omosessuali dei due sessi... fu una
persecuzione di dissidenti. Gli omosessuali deviano dalle norme borghesi. I
comunisti sostengono le coppie convenzionali, il matrimonio... L’omosessualità
minaccia tutto ciò, perciò gli Stati totalitari la temono” .
E, per onore della verità, bisogna dire che gli omosessuali non
sono di certo gli unici discriminati, a Cuba, dove un altro argomento tabù è
il dominio dei bianchi nel PCC; l’impossibilità di conoscere la percentuale
di neri nell’insieme della popolazione (percentuale che, semplicemente
con un colpo d’occhio, dev’essere molto elevata) perché le autorità
affermano di non tenere statistiche del genere, il che è un falso plateale,
visto che tutti i cubani hanno carte d’identità dove sono riportate tutte le
indicazioni possibili e immaginabili; il divieto totale allo studio della
cultura afro-cubana, a qualsiasi manifestazione di identità nera e, arriviamo
all’assurdo, il divieto perfino a portare i capelli nello stile “afro”. E
ancora, il governo cubano, che passa per ateo, in realtà “ha fatto pace con
la religione bianca (cattolico-romana), ma ha dichiarato guerra alla santerìa
dei culti afro-cubani, relegandoli nella categoria del folklore” .
Non per niente tra i primi e più fedeli puntellatori del regime
di Castro ci sono stati proprio i cattolici, e non solo quelli famosi della
“teologia della rivoluzione”, ma proprio quelli istituzionalizzati nella
Chiesa. Come dimenticare la “Mozione” di totale adesione alla politica
cubana presentata al Congresso culturale dell’Avana da Mons. Guzman, padre
Zaffaroni, padre Escurdia e padre Blanquart nel 1968? O l’ampio e simpatetico
resoconto del discorso fatto nell’occasione da Fidel, apparso sulla rivista
domenicana “Information Catholique Internationale”? O addirittura l’omelia
del vescovo brasiliano Mons. Fragoso che parlava del “coraggio della piccola
Cuba”? O la “Carta di Montevideo”, sulla necessità da parte dei cristiani
di partecipare alla rivoluzione che, come diceva Camilo Torres, era
“l’unica maniera efficace di realizzare l’amore del prossimo” ? La
chiesa ha visto con enorme simpatia il regime castrista perché (sintomaticamente)
difendeva il suo stesso tipo di morale. Ed è prevedibile che, coerente con la
sua storia ed i suoi interessi, la stessa chiesa si affretterà ad abbandonare
Castro al suo destino una volta che questi le sarà diventato scomodo come
“compagno di strada”.
Del resto, il Lìder Maximo ha imparato una lezione importante
dalla chiesa di Roma: agevolare in tutti i modi possibili il mantenimento di
questo tipo di famiglia cellulare, con facilitazioni economiche, incrementi
finanziari, concessione di abitazioni, riconoscimento pubblico e santificazione
della stessa, e nel contempo impedire con ogni mezzo che possano esistere altri
tipi di unione, di modo che il gay si trovi in condizioni di estremo disagio
finanziario e morale. Per questo, fino ad oggi, fino a due giorni prima della
Conferenza che al Cairo si è occupata della sovrappopolazione sulla Terra, i
vescovi cattolici hanno obbligato a cambiare la formula originaria nella quale
si parlava di “famiglia in tutte le sue forme” perché, ha spiegato il
responsabile dell’Amministrazione Clinton, questa dizione “avallava il
rapporto omosessuale” .
Infatti, Judy Ornstein, una lesbica con grandi simpatie per
Castro, non può fare a meno di riportare che a Cuba “i gay sono molto
poveri” , ed in un Paese dove la povertà è la condizione “normale”,
un’affermazione del genere va tradotta con “i gay sono i più poveri tra i
poveri”.
I cubani hanno fatto una rivoluzione politica, sociale, ma non
sono riusciti a fare una rivoluzione morale o culturale
Il “vero uomo” deve fottere un frocio proprio come
fotterebbe una donna, senza alcuna perdita di dignità stante il suo ruolo
“attivo” nel rapporto. Lo scrittore Allen Young racconta un episodio
significativo:
“Durante una visita all’accampamento di un corpo d’élite
di giovani cubani conosciuto come “Seguaci di Camilo e del Che”,
inaspettatamente uscì fuori l’argomento gay. Uno dei “seguaci” mi stava
raccontando che l’intero campo, in una situazione di emergenza, poteva essere
mobilitato in appena tre minuti. Io gli chiesi se una tale eventualità si fosse
mai realmente presentata (già costruendo nella mia fantasia immagini di
invasori addestrati dalla CIA), ed il giovane mi rispose di sì. Domandai in che
modo. Mi sembrò un po’ imbarazzato, e prese a raccontarmi come un ragazzo
fosse stato colto in un atto omosessuale, cosicché il campo venne mobilitato
per esporlo di fronte all’intera popolazione dell’accampamento. Allora volli
sapere perché uno solo fosse stato espulso e la risposta che ricevetti fu che
l’altro, lo stava solo “mettendo alla prova”!
Quando a Cuba c’era ancora Batista, l’isola era la “Saint
Tropez” dei benestanti nordamericani e, naturalmente, la prostituzione vi
abbondava, sia quella femminile che quella maschile, visto che parecchi
omosessuali dell’Est calavano da New York, Boston, Philadelphia, proprio
attratti dal mito del macho cubano.
Nonostante che nemmeno Fulgencio Batista fosse tenero verso i
suoi gay, tuttavia quelli nordamericani erano tollerati perché portavano nel
Paese valuta pregiata (e considerato che, in realtà, erano proprio gli
Statunitensi i veri detentori delle leve del potere economico nell’isola
caraibica).
Parecchi ragazzi e ragazze si vendevano ai ricchi turisti
offendendo l’amor proprio nazionale degli indigeni. (Tra l’altro, ci sarebbe
da chiedersi per quale motivo gli orgogli nazionali si risveglino solo quando
c’è di mezzo il sesso, soprattutto il sesso tra maschi!).
Quando Castro salì al potere si capì e si giustificò la donna
che era stata costretta a vendersi a causa della sua situazione di estrema
miseria, mentre i giovani che avevano fatto lo stesso rimasero oggetto di
disprezzo, accusati di solidarietà fattiva con il capitalismo sfruttatore,
perseguitati in nome di una moralità rivoluzionaria a senso unico e mandati nei
campi di lavoro forzato. Poi, alle femmine fu concesso di tornare a far le
puttane, non fosse altro per far entrare un po’ di valuta pregiata nelle
esauste casse dello Stato Socialista. Anzi, “il governo ancora mette a
disposizione alberghi dove le coppie etero possono affittare camere ad ore” .
Nonostante tutto, la notte di capodanno del 1 gennaio 1959 vide
moltissimi gay riunirsi nei loro bar (locali equivoci, li chiamavano, comunque
tollerati da Batista) per festeggiare la vittoria di Castro che, di lì a poco,
forse come originale ringraziamento, li fece chiudere uno ad uno.
Nell’estate del 1970 alcuni esponenti della Sinistra USA
organizzarono la terza edizione della “Venceremos Brigade”, un mezzo per
dimostrare ai rivoluzionari cubani il sostegno dei rivoluzionari nordamericani,
lavorando nell’isola per alcune settimane, girando per il Paese con lo scopo
di capirne i vari aspetti ed i problemi peculiari.
Della Brigata dovevano far parte 25 esponenti, maschi e femmine,
del “Gay Liberation Front”, cioè l’organizzazione rivoluzionaria
omosessuale che era nata in seguito all’insurrezione del 28 giugno 1969 presso
il bar Stonewall della Christopher Street, a New York.
Gli organizzatori della Brigata se ne pentirono quasi subito e
cercarono in tutti i modi di ostacolare il gruppo gay, finché riuscirono,
almeno!, a limitarne il numero a sei partecipanti. Anche nell’isola i sei
rappresentanti del GLF furono isolati sia dai loro compagni USA che dai cubani,
e dovettero subirne costantemente l’ostracismo ed il disprezzo espresso anche
nelle forme più plateali (e banali): basti pensare che, mentre i “veri
maschi” della Brigata ricevevano continue ed affettuose pacche sulle spalle,
abbracci calorosi e lunghe strette di mano da parte dei latinos, i gay si
accorsero ben presto che con loro si evitava perfino il più semplice contatto
fisico, quasi fossero contagiosi. Anzi, erano sottoposti a scherzi verbali
piuttosto pesanti .
Tornati negli USA, gli organizzatori della Brigata assicurarono
le autorità cubane che alla successiva manifestazione di solidarietà tra i due
popoli che avrebbe avuto luogo nel 1971, omosessuali e femministe (altre schegge
impazzite e incontrollabili) non sarebbero stati invitati.
Questa situazione di discriminazione nei confronti di una
minoranza così rilevante com’è nel caso della comunità gay, s’incontra
con l’insensibilità delle masse, soprattutto per colpa di coloro che
dovrebbero informare e/o formare l’opinione pubblica e che, per reale
insensibilità al problema, per completa ignoranza, per stupidità congenita o
per volgare calcolo politico, o per tutti e quattro questi motivi insieme,
tacciono, quando non addirittura giustificano questa repressione, come fece a
suo tempo perfino un personaggio così amato, seguito e influente come Dario Fo.
Il celebrato commediografo affermò che il governo cubano aveva
fatto bene a spedire gli omosessuali nei campi di concentramento, visto che
erano loro a detenere tutte le leve del potere culturale, dal teatro al balletto
al cinema... nonché del potere politico.
L’affermazione era falsa e motivata, probabilmente, da qualche
paura o antipatia più o meno cosciente per l’omosessualità o gli omosessuali
dei quali Dario Fo si sentiva vittima. E spero che oggi questi timori li abbia
superati.
All’epoca il movimento gay italiano, estremamente fragile nei
suoi primi passi incerti, gli rispose comunque avvertendo che un simile discorso
“cambiando solo il termine omosessuale con quello di ebreo, è identico a
quello che si faceva tanti anni fa come giustificazione dei forni in Germania”
, e rilevando come Dario Fo, assumendosi una tale responsabilità storica nei
confronti di una minoranza oppressa, di una comunità discriminata ed in
costante pericolo di sterminio, fosse oggettivamente un fascista, anche se gli
piaceva molto giocare a fare l’extraparlamentare di sinistra.
Del resto, una posizione simile alla sua, significativamente,
l’assumerà poco dopo il giornale di estrema destra “El Caudillo”, organo
ufficiale del Ministero del Benessere Sociale della Nazione Argentina, nel suo
numero 62 del 12 febbraio 1975 (quando ancora Lopez Rega faceva il bello ed il
cattivo tempo), riconoscendo ai comunisti un solo fatto positivo: la spietata
persecuzione degli omosessuali .
“I marxisti esportano l’omosessualità, però si guardano
bene dal praticarla in casa”, affermava il periodico. Poi, dopo essersi
lamentato dell’espansione che stava assumendo il fenomeno, enumerava tutta una
serie di divieti e di interventi diretti che si sarebbe dovuto assumere lo Stato
spiegando, in più, che “Dobbiamo creare delle Brigate Stradali che facciano
continue ronde alla ricerca esclusiva dei maricones (froci, nda), diano una
caccia spietata a questi individui vestiti come donne, che parlano come donne,
che pensano come donne” (e già da questa parole è chiaro che chi le aveva
scritte non capiva nulla di omosessualità e continuava la solita confusione tra
questa ed i trans). “E poi, dobbiamo tagliar loro i capelli in mezzo alla
strada, raparli del tutto, e poi ancora appenderli agli alberi con cartelli
esplicativi e didattici ”!
Un po’ più sotto, “El Caudillo” tornava a parlare del
comunismo: “Non vogliamo più «maricones». Che se ne vadano nei loro «Paesi
amici»... Il marxismo ha utilizzato e utilizza ancora l’omosessualità come
uno strumento della sua penetrazione e un alleato per i suoi obiettivi (sic)...
E’ risaputo da tutti che nei Paesi comunisti gli omosessuali sono trattati
come una vera piaga sociale e messi da parte, arrestati, perseguitati e
considerati per quello che sono: un male!... Bisogna farla finita con gli
omosessuali. Incarcerarli o ucciderli ”.
L’affermazione del “Caudillo” era, disgraziatamente,
esatta. Gli omosessuali erano perseguitati in tutti i Paesi comunisti e da tutti
i partiti comunisti nei quali questi non erano al potere, con la sola eccezione
del PC italiano che cominciava, anche in questo, a dimostrare la sua unicità,
sponsorizzando organizzazioni gay sotto il suo controllo.
E la pesantissima responsabilità dei cattolici-romani nello
sterminio e nella discriminazione dei gay viene provata perfino il 20 agosto del
1994, quando il cardinale Antonio Quarracino, primate della chiesa argentina si
presenta in TV chiedendo “la creazione di un ghetto per gay e lesbiche dove
costoro potrebbero abitare con proprie leggi, giornali e stazioni TV e persino
una costituzione ad hoc” .
Ma anche in Cile la situazione non era di certo delle più
rosee. Dopo che nel 1950, durante il governo Ibañez, centinaia di omosessuali
“vennero affogati al largo delle coste, gettati in acqua con grosse pietre
legate al collo o ai piedi, e quando un’intera barca venne trasportata in
pieno oceano e affondata”, sembrava che la situazione andasse lentamente e
faticosamente migliorando.
Durante la presidenza di Salvador Allende ed il governo di
“Unidad Militar”, questa marcia verso il progresso e la libertà subì un
ulteriore balzo in avanti poi, con l’11 settembre 1973 ed il golpe di Pinochet,
si ebbe una tragica battuta d’arresto... Fece il giro del mondo la notizia che
Lola Puñales, un noto travestito uruguayano da anni residente a Santiago, era
stato arrestato, picchiato, castrato e torturato fino alla morte dai militari
cileni. Qualche mese dopo questo episodio, lo stesso quotidiano della capitale,
“La Patria”, ammise l’esistenza di una “squadra della morte”
specializzata nell’eliminazione fisica degli omosessuali. Nell’articolo si
attribuiva a questa squadra anche l’omicidio di Palma Luis Bunster, dirigente
di un’industria, e di un professore di francese, ambedue uccisi con il cranio
fracassato, a poche ore di distanza l’uno dall’altro e con molte analogie.


Il
grande cuore di Feltrinelli


Nel
marzo del 1965 Feltrinelli, insieme a Valerio Riva (che ha curato la
rievocazione storica dell’episodio seguente ), rimproverò a Fidel Castro di
perseguitare ingiustamente gli omosessuali nella sua isola.
Tutto accadde durante un 'concorso di spaghetti' in una lussuosa
residenza di Cubanacan, un quartiere dell'Avana: villa Del Valle.
Castro, Feltrinelli e Riva, con tre ridicoli grembiali stavano
di fronte alle loro pentole, circondati dalle guardie del corpo e dal personale
militare malamente camuffato da camerieri e inservienti, arrabbattandosi con
mestoli e fornelli, per decidere chi riusciva a cuocere i migliori spaghetti.
Castro cuoceva i suoi nel brodo per "farli divenire più
saporiti" e pretendeva di essere il 'primo' anche in cucina, come lo era (e
lo è!, non dimentichiamolo) nella vita politica di Cuba.
Mangiati gli spaghetti e bevuto abbondantemente per tutto il
corso della serata, Feltrinelli, che era l'ospite più illustre e, non essendo
gay non aveva niente da nascondere o da temere, affrontò direttamente
l’argomento che in quel momento gli stava più a cuore e per il quale aveva
fatto organizzare quella festa dallo scrittore Carlos Franqui: «perché Fidel
ce l'aveva tanto con gli omosessuali? Perché perseguitarli? Che senso aveva?
Cosa c'entrava quel progrom con la rivoluzione? Sulla tavola calò un gelo
improvviso. I comandanti che sedevano con noi, le guardie del corpo che
sorvegliavano gli ingressi, i camerieri con le portate in mano guardavano
Feltrinelli come siderati... Fidel... cominciò quasi silenziosamente a ridere,
alzò il capo, si guardò intorno disse qualcosa come “è un bello sfacciato
questo Giangiacomo!”, accese un sigaro e prese lentamente a dire che
all'origine c'erano stati problemi in certe scuole, che dei genitori avevano
protestato, che in fondo bisognava capirli, l'idea di mandare un figlio a scuola
e vederselo tornare frocio non garberà a nessuno. Disse che lui non aveva
proprio niente personalmente contro gli omosessuali, purché non pretendessero
di far proseliti. Se gli tirava il culo, problemi loro... Lo Stato, la
Rivoluzione non poteva certo permettere la corruzione di minorenni... Io (è
sempre Valerio Riva che parla, ndr) ricordai a Fidel d'aver sentito raccontare
che all'Università dell'Avana era stato fatto venire un professore
cecoslovacco, tal Freund, il quale pretendeva di aver un infallibile metodo per
la redenzione degli omosessuali: li riuniva in una stanza buia gli collegava ai
testicoli un elettrodo, poi proiettava su uno schermo scene di film
pornografici: finché si vedevano accoppiamenti eterosessuali tutto passava
liscio, quando si trattava invece di accoppiamenti omosessuali il professor
Freund girava una chiavetta e “zac” una scarica nei coglioni ai suoi
disgraziati pazienti. "Sì, sì, l'ho sentito dire” rispose Fidel, “ma
pare ne abbia guariti pochi, il céco”... Ogni tanto, per difendersi dalla
profluvie di argomenti con cui lo incalzava Feltrinelli, Castro ammetteva di non
aver mai affrontato seriamente il problema...
Sarebbe stato bene, disse ad un certo momento, nominare una
commissione di professori universitari per studiare la cosa e cominciò ad
architettare, com’era il suo solito, già un piano completo, con tutte le
possibili varianti soluzioni, come se si trattasse di un programma per
l’incremento della produzione bovina e dell’avicoltura .
Di colpo Fidel se ne andò... Il giorno dopo cominciarono ad
arrivare notizie rassicuranti: le persecuzioni erano cessate, un misterioso
tam-tam aveva messo il bavaglio agli zelanti cacciatori di “maricas” (froci,
ndr).
Qualche mese più tardi le UMAP erano sciolte. Ci convincemmo
così di essere riusciti a far cambiare di parere Fidel Castro...».
Fin qui il racconto di Riva.
Negli anni '61/62 era il campo di Cayo Diego Perez ad ospitare
gli "acusados ser afeminados y vagos" , più tardi questa funzione fu
assegnata alle UMAP (Unità Militari per l'Aiuto alla Produzione): dei veri e
propri lager, che "accoglievano forzatamente" come ricorda il poeta
americano Allen Ginsberg dopo la sua visita a Cuba del '65 "gli omosessuali
scoperti nel mondo del teatro, del cinema, del balletto e dell'opera" , e
dove ci si poteva ritrovare anche in seguito ad una “segnalazione anonima” .
Sempre nel 1965, le UMAP contenevano circa 45.000 prigionieri .
L’esistenza di questi campi è sempre stata negata dalle
autorità cubane e dagli alleati del governo castrista, ma, come avvenne per i
lager nazisti, chi voleva saperlo ne era al corrente. La domenica di Pasqua del
1965, 25 rappresentanti della Mattachine Society di New York guidati da Graig
Rodwell, Julian Hodges, Dick Leitsch e Randolfe Wicker (pseudonimo di Charlie
Hayden), picchettarono l’ingresso delle Nazioni Unite “per protestare contro
la ventilata intenzione del governo di Castro di fare retate di omosessuali e
rinchiuderli in campi di lavori forzati” .
E’ rilevante notare che la Mattachine Society, una delle
primissime nuove organizzazioni gay moderne, era stata ufficialmente fondata il
20 luglio 1951 da un marxista sempre nei guai con la polizia americana, Harry
Hay .
Le UMAP, dirà il regista Nestor Almendros, vennero create
appositamente per gli omosessuali, “perché la Rivoluzione era ossessionata
dall’omosessualità”. Tra alti e bassi, “resteranno in funzione almeno
fino al 1971” .
Dopo il famigerato Primo Congresso di Educazione e Cultura
organizzato dal Partito Comunista Cubano (PCC), il 30 aprile 1971, la
repressione investì in pieno anche il mondo della scuola.
All'omosessualità venne riconosciuto un "carattere
socialmente patologico" e si decise di non tollerare più che
"omosessuali notori possano influenzare la gioventù del nostro
Paese", bollandoli come "depravati recidivi e irrimediabilmente
antisociali".
La Lega dei Giovani Comunisti fu incaricata nuovamente di dare
la caccia a questi "degenerati", così come circa quarant'anni prima
la Hitlerjugend stanava e denunciava gli ebrei.
Viene spontaneo chiedersi, a questo punto, se questa esplosione
di odio razzistico da parte del governo rivoluzionario cubano abbia qualche
giustificazione logica, e l'unica che si può riconoscere ai dirigenti del
Paese, è di non essere riusciti ancora a liberarsi della loro mentalità
cattolica, sempre per citare Ginsberg, o aver subito troppo le pressioni del
KGB, il servizio segreto sovietico, che a Cuba si è intromesso veramente in
tutto, ed in particolar modo ha diretto per anni la regìa della discriminazione
gay: questo per citare Riva .
Chi era trasferito nei campi di concentramento, numerosissimi a
Cuba, come dichiarava il "Boletin Informativo. Cuba: Carcel de Carceles",
curato dal "Movimiento Libertario Cubano en el Exilio", non aveva
molte possibilità di uscirne vivo.
“In molti casi vi si entrava senza neanche il beneficio di un
qualsiasi tipo di processo. Chi era giudicato bisognoso di riabilitazione a
causa delle sue attitudini rivoluzionarie improprie, veniva portato ai campi,
messo a lavorare e sottoposto all’indottrinamento” .
Quello che vi si svolgeva, era di solito, un lavoro forzato
massacrante, soprattutto la coltivazione della canna da zucchero: “Otto ore al
giorno trascorse a tagliar canna da zucchero, a «recocer café» nelle
piantagioni dell’isola... Se l’intolleranza per gli omosessuali è
un’indicazione del fallimento di una rivoluzione socialista, quella di Castro
è decisamente fallita” .
Un prete simpatetico con la rivoluzione, Ernesto Cardenal,
riporta la testimonianza un po’ paradossale di un cattolico di nome Eugenio
che era stato in una UMAP: “Gli omosessuali erano piuttosto felici nei campi
di concentramento, perché un luogo dove questi venivano concentrati
dev’essere come un paradiso per loro (sic!). Lì gli omosessuali diventarono
più omosessuali; alcuni cominciarono a pittarsi la faccia. .. C’erano delle
scene orribili... Le morti, per esempio. Perché si suicidavano. Una volta ho
visto un omosessuale che si era impiccato” (evidentemente, poi, non erano
tutti così “felici”!) .
Fino all'intervento di Feltrinelli, nei campi dell'UMAP si
svolgevano delle vere e proprie esercitazioni militari che avevano lo scopo di
"virilizzare" gli omosessuali, di renderli più "maschi".
I campi erano situati in fattorie isolate e solitarie e gli
internati erano spesso esclusivamente omosessuali costretti ad indossare delle
uniformi blu . Ma, come sempre accade in situazioni del genere, anche i
non-omosessuali vi si trovavano coinvolti: “A Cuba i minorenni sono spediti in
galera per reati che, in molti Paesi, non richiedono il carcere. A Combinado del
Este ho incontrato un bimbo di dodici anni che si chiamava Roberto. La notte
piangeva e chiedeva della madre, implorando d’essere rimandato a casa. Per
zittirlo, i carcerieri gli gettavano addosso secchi d’acqua gelata e bottiglie
o lo frustavano con una corda. Roberto era stato condannato perché un giorno,
mentre passeggiava per strada, aveva visto una pistola nel retro di un’auto.
L’aveva presa, giusto per gioco, ed aveva sparato qualche colpo in aria.
L’auto era di un comandante del Ministero degli Interni! Arrivato in prigione,
Roberto venne messo insieme ai criminali comuni. Dopo solo qualche giorno venne
violentato da quattro uomini e, di conseguenza, ricoverato in ospedale. Tornato
in carcere, venne classificato come omosessuale e trasferito nella sezione
riservata agli omosessuali. In seguito ritornò spesso in ospedale perché si
era beccato una malattia venerea. Ci sono molti Roberto a Cuba” .
Altri campi erano riservati ai giovani gay, come testimonia il
23enne Guillermo: “Avevo 15 anni quando mi arrestarono per la prima volta...
Mi portarono in un campo di rieducazione giovanile. C’erano circa 300
muchachos lì, tra i 12 e i 15 anni, e tutti erano omosessuali... In realtà,
il campo era una prigione. Era recintato e noi eravamo costretti al lavoro
forzato. Non c’era nessuna rieducazione” .
Anche José Yglesias, un autore filo-castrista, affronta
l’argomento: “Queste Unità Militari per l’Aiuto alla Produzione erano
state avviate per prendersi cura dei giovani in età di leva ma che non erano
considerati idonei a fare il servizio militare. Candidati a farne parte erano i
ragazzi dei quali si sapeva che evitavano il lavoro e lo studio, i
controrivoluzionari e gli immorali, una categoria che comprendeva anche gli
omosessuali. Come venissero reclutati è difficile da spiegare: alcuni erano
acciuffati senza che se lo aspettassero e subito spediti al campo , altri erano
invitati a presentarsi, altri ancora erano convocati e invitati a difendersi
dalle accuse. Chi li denunciava? La polizia segreta, i loro colleghi di lavoro o
i compagni di scuola e, principalmente, i Comitati per la Difesa della
Rivoluzione” .
I famigerati CDR, composti dai vicini che abitavano nello stesso
palazzo, nello stesso fabbricato e dei quali la solita lesbica illuminata si
sente in dovere di sottolineare gli aspetti positivi, ricordandone le campagne
di vaccinazione, il riciclaggio, la monta di guardia..., ma dimenticando che lo
stesso si può dire del nazismo, che ha costruito meravigliose autostrade ed
eliminato la disoccupazione e garantito per la prima volta nella storia vacanze
di massa a buon prezzo per tutta la popolazione !
In ogni caso, il pensiero di Castro sull’argomento è chiaro:
“Una deviazione di questa natura si scontra con il concetto che noi abbiamo di
come dev’essere un militante comunista.. nessuno ci convincerà mai che un
omosessuale possa avere in sé le condizioni e le esigenze di condotta che
ne potrebbero fare un vero Rivoluzionario, un vero Comunista militante...” .
Tutto ciò contribuisce a spiegare come mai (come rivela con
eccezionale accuratezza Steve Forgione) parecchi gay cubani che hanno a lungo
sostenuto la Rivoluzione, ad un certo punto hanno dato forfait: “Una persona
gay non può essere membro del Partito e, di conseguenza, non ha neanche la
possibilità anche solo di discutere su questo importante argomento come leale
membro/rivoluzionario”. Anzi, anche solo proporre un meeting “probabilmente
manderebbe in galera tutti i partecipanti” .
Di conseguenza, ai gay non è permesso far parte del Partito
Comunista Cubano, anche se perfino di Raùl Castro, il fratello di Fidel, si
mormora che sia omosessuale . Né possono fare il servizio militare. Se vengono
scoperti durante la leva, vengono incarcerati per aver “insultato
l’uniforme”.
Del resto, la schedatura arriva a livelli impensabili e che
trovano riscontro solo (e ancora una volta) nella Germania nazista: Sulle carte
d’identità militari l’indicazione segreta «B-1» indica che il possessore
è, o potrebbe essere, gay ! In ogni caso, “non è neanche necessario avere
delle prove (dell’omosessualità di qualcuno! ndr). E’ sufficiente essere un
po’ effeminato o manierato per ricevere la qualifica di omosessuale. Alcuni
cubani hanno passato anni in prigione solo perché erano ovviamente
omosessuali” .
Sono parecchie migliaia i gay cacciati dal lavoro, espulsi dalle
università o dalle scuole, e le testimonianze a proposito sono numerosissime,
soprattutto da parte di eterosessuali che le raccontano con l’implicito
sottinteso che si tratti di azioni giuste da parte del governo.
Alcuni istituti, in particolare l’Università dell’Avana,
seguono una politica costante di “umiliazione pubblica” dello studente gay
di fronte a tutti i suoi compagni, cui fa seguito l’espulsione. Uno studente,
William, racconta un’esperienza allucinante: “Mi afferrarono per le braccia
e mi portarono in parata per il centro dell’Avana urlando «Omosessuale!».
Era orribile”. Dopodiché lo mandarono a lavorare come muratore nella sua città
natale di Matanzas.
La paranoia di Castro, del resto, riguarda tutto il sesso. Non
per niente appena due anni fa, e sempre per aumentare la produzione agricola, il
dittatore cubano aveva “ordinato ai contadini di dedicare meno tempo alla
fornicazione e astenersene in pubblico, poiché il destino del Paese dipende dal
loro lavoro” .


“...Da
circa due anni la situazione è un po' cambiata in seguito alle novità
ipotizzate dal nuovo Codice Penale che comprende la specifica
criminalizzazione di alcuni comportamenti omosessuali, anche se sembra essere
tollerata la pratica tra adulti consenzienti. Tutta la parte che riguarda
l'omosessualità (direttamente o indirettamente) è stata posta sotto il
significativo titolo di: «Crimini contro il normale sviluppo delle relazioni
sessuali e contro la famiglia, l'infanzia e la gioventù» e sembra risentire
ancora troppo del'influenza di legislazioni simili nei paesi comunisti come
nell'URSS, che all’art. 121 punisce fino ad 8 anni di reclusione la pratica
dell’omosessualità (tout court, e questo articolo fu voluto personalmente da
Stalin)
In particolare, I'art. 345 proibisce la "pederastia"
con violenza, e stabilisce l'età minima del consenso a 16 anni per i maschi e
12 anni per le femmine. La violenza carnale omosessuale è punita con la
prigione da 5 a 20 anni, o in particolari casi aggravanti, con la pena di morte!
L'art. 350 considera di pubblico scandalo e punisce con un'amenda pecuniaria
almeno tre reati: il primo consiste nel "praticare scandalosamente
l’omosessualità, oppure ostentarla pubblicamente, oppure sollecitare altre
persone allo scopo di soddisfare desideri di natura omosessua1e". I
rimanenti due reati consistono nella "pubblica libidine”, e nella
"vendita o distribuzione di materiale pornografico". L'art. 358
riguarda la corruzione di minorenni e prevede la prigione da 3 a 8 anni per chi
spinge un giovane alla prostituzione o all’omosessualità. L’art. 359
condanna da 3 a 9 mesi chi compie atti sessuali di qualsiasi genere in presenza
di minori. L'art. 360 condanna sempre da 3 a 9 mesi chi fornisce alcol a minori
(ed è interessante notare, a questo proposito che la maggiore eta sessuale è
di 16 anni, rnentre per poter bere in pace bisogna averne compiuti 18!).
Sembrano spariti i campi di concentramento per omosessuali, ma l'attitudine del
governo, espressa molto bene in guesti giorni dallo stesso Fidel Castro,
continua a considerare gli omosessuali come elementi antisociali e
controrivoluzionari, e gli omosessuali ammazzati, torturati, incarcerati
discriminati, privati di ogni diritto gli rispondono cercando scampo nella
fuga.”
(Massimo Consoli, su “Lotta Continua” dell’8 maggio 1980).


Il
“Second ILGA Pink Book”, pubblicato a Utrecht nel 1988 dall’International
Lesbian and Gay Association, nel capitolo dedicato a Cuba (pag. 202) spiega gli
“Atteggiamenti Ufficiali e la Legge”:
«La pubblica manifestazione di omosessualità è illegale,
sotto l’articolo 359 del CP (pubblico scandalo), con una pena massima di 20
anni e/o una multa. Gli articoli dal 355 al 358 ordinano ai genitori di
prevenire i propri figli dall’impegnarsi in attività omosessuali e, se questi
lo fanno, i genitori devono denunciare il fatto alle autorità... Dal 76 al 94
ci sono gli articoli sullo “stato di pericolosità”, che trattano delle
deviazioni dalla moralità (socialista) prevalente. Sono le norme spesso
invocate per arrestare gli omosessuali e tenerli in carcere per 4 anni, di
solito. Ci sono “Comitati per la Difesa della Rivoluzione” (CDR) che
controllano il comportamento omosessuale».
BONDEMBO
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