Tristess...
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Tristess...
Dramma al Giro
Weylandt cade e muore
Il belga della Leopard, che aveva 27 anni, è
caduto lungo la discesa del Passo del Bocco nel corso della terza
frazione. Inutili disperati i tentativi di rianimarlo
di EUGENIO CAPODACQUA
Una recente foto di Wouter Weylandt
Da Cepeda a Casartelli, quante tragedie nel ciclismo
RAPALLO - Tragedia al Giro,
cade il belga Wouter Weyladt lungo la discesa del Passo del Bocco, e,
dopo un terribile volo si accascia esanime a terra privo di conoscenza.
Prontamente soccorso il corridore della Leopard Trek ha lottato fra la
vita e la morte per pochi minuti mentre i responsabili medici del Giro
gli praticavano un lungo massaggio cardiaco. Ma è stato tutto inutile.
Ladinamica della caduta è semplice nella sua drammatica fatalità. Il
corridore è probabilmente arrivato "lungo" su una curva proprio verso
la fine della discesa, poco prima del borgo di Mezzanego, ha frenato
(sull'asfalto i segni di una strisciata di gomma) sbandando e toccando
l'asfalto col pedale sinistro. Poi ha sbattuto violentemente il capo
contro un muretto ai bordi della strada. I soccorritori si sono accorti
subito della gravità del caso. E hanno fatto di tutto per salvarlo.
Wyelandt ha riportato la frattura della base cranica e una forte
compromissione di tutta la zona maxillo facciale, come ha spiegato il
dottor Tredici, il medico della carovana: "Abbiamo fatto tutto il
possibile ma è apparso subito che era gravissimo. Purtroppo, dopo una
quarantina di minuti, abbiamo sospeso tutto. Ho avuto il conforto del
118 che ci ha detto che era inutile insistere nella rianimazione".
Nella caduta sono rimasti coinvolti, senza conseguenze, altri corridori. I
tentativi di rianimazione di Weylandt, sono durati a lungo e la notizia
ufficiale della morte è stata data con un certo ritardo per permettere
agli organizzatori di avvisare i parenti. I medici, quattro, gli hanno
praticato iniezioni di adrenalina e atropina. Inutilmente. Pianti e
lacrime nel pullman della Trek. Solo un anno fa Wyelandt aveva vinto la
sua prima tappa al Giro, a Middleburg. In una sola stagione dal trionfo
che preannunciava un futuro sereno nella nuova squadra, la Leopard Trek,
alla morte. Ironia del destino, Weylandt era stato chiamato all'ultimo
momento al Giro per sostituire l'infortunato Daniele Bennati. Secondo
quanto rivelano i media belgi, sarebbe diventato padre a settembre.
Il sostituto procuratore di Chiavari, Francesco Brancaccio ha dato il
nulla osta per il trasferimento del corpo del ciclista all'ospedale di
Lavagna dove saranno eseguiti gli esami autoptici. Sulla morte del
ciclista verrà aperta un'indagine che chiarisca la dinamica
dell'incidente.
La direzione del Giro ha ovviamente sospeso il
consueto festoso cerimoniale dopo l'arrivo della tappa, vinta dallo
spagnolo dell'Androni, Angel Vicioso, e che ha visto Il britannico David
Millar conquistare la maglia rosa.
LE REAZIONI - GIMONDI:
"A quella velocità basta un minimo errore e sei fuori", lo ha detto
Felice Gimondi, ex ciclista, vincitore di Tour de France, Giro d'Italia e
Vuelta, ai microfoni Sky: "Difficile parlare per chi ha fatto questo
mestiere - ha proseguito Gimondi - Ho vissuto drammi così e quando
succedono queste cose la sera il pensiero è fare le valigie e andare a
casa. Il Giro forse non conta più niente, ma evento come questo non puoi
annullarlo dopo così tanta preparazione. La logica dell'atleta
normalmente è un istinto e sono convinto che anche lui preferisca che
gli altri continuino il loro dovere. Ho capito che c'era un dramma in
corso, c'era qualcosa di grosso. Da quanto sembra la strada era buona,
c'erano i segni di una frenata, magari si è distratto un secondo ed a
quella velocità sei fuori e perdi controllo del mezzo, vai a sbattere.
Meglio la caduta in scivolata che la curva in velocità. Queste discese
sono estremamente lunghe senza tornanti sembrano facili ma sono le più
difficili".
DI ROCCO: "La tragica scomparsa di
Wouter Weylandt è un fulmine a ciel sereno che ci lascia sgomenti. Il
mio pensiero va prima di tutto ai familiari, ai compagni di squadra,
dirigenti e tecnici, alla Federazione Ciclistica Belga, intorno ai quali
si stringe tutto il movimento ciclistico come una grande famiglia", ha
dichiarato il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco. "Siamo
tutti colpiti da questo lutto provocato dall'imponderabile che è sempre
in agguato nonostante le misure e i mezzi predisposti per garantire le
massime condizioni di sicurezza. Da questo punto di vista
l'organizzazione ha fatto quanto era possibile con grande
professionalità e tempestività".
LA SQUADRA DI WEYLANDT:
"Oggi il nostro amico e compagno di team Wouter Weylandt è morto dopo
un incidente durante la terza tappa del Giro d'Italia. La squadra è in
stato di shock e prova grande tristezza". Così Brian Nygaard, team
manager del team Leopard-Trek, in un comunicato della squadra, commenta
la tragica morte del suo corridore: "Inviamo tutti i nostri pensieri e
sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di Wouter. E' un giorno
difficile per il ciclismo e per la nostra squadra".
FEDERAZIONE BELGA:
"Mancano le parole, il ciclismo belga è profondamente addolorato". Tom
Van Damme, presidente della federciclismo belga (Rlvb), è scioccato
dalla notizia della morte di Wouter Weylandt. "In primo luogo, i miei
pensieri vanno alla sua famiglia. Spero che abbia tanto coraggio in
questi momenti difficili. Per il resto, mi mancano le parole".
(Da Repubblica.it)
Weylandt cade e muore
Il belga della Leopard, che aveva 27 anni, è
caduto lungo la discesa del Passo del Bocco nel corso della terza
frazione. Inutili disperati i tentativi di rianimarlo
di EUGENIO CAPODACQUA
Una recente foto di Wouter Weylandt
Da Cepeda a Casartelli, quante tragedie nel ciclismo
RAPALLO - Tragedia al Giro,
cade il belga Wouter Weyladt lungo la discesa del Passo del Bocco, e,
dopo un terribile volo si accascia esanime a terra privo di conoscenza.
Prontamente soccorso il corridore della Leopard Trek ha lottato fra la
vita e la morte per pochi minuti mentre i responsabili medici del Giro
gli praticavano un lungo massaggio cardiaco. Ma è stato tutto inutile.
Ladinamica della caduta è semplice nella sua drammatica fatalità. Il
corridore è probabilmente arrivato "lungo" su una curva proprio verso
la fine della discesa, poco prima del borgo di Mezzanego, ha frenato
(sull'asfalto i segni di una strisciata di gomma) sbandando e toccando
l'asfalto col pedale sinistro. Poi ha sbattuto violentemente il capo
contro un muretto ai bordi della strada. I soccorritori si sono accorti
subito della gravità del caso. E hanno fatto di tutto per salvarlo.
Wyelandt ha riportato la frattura della base cranica e una forte
compromissione di tutta la zona maxillo facciale, come ha spiegato il
dottor Tredici, il medico della carovana: "Abbiamo fatto tutto il
possibile ma è apparso subito che era gravissimo. Purtroppo, dopo una
quarantina di minuti, abbiamo sospeso tutto. Ho avuto il conforto del
118 che ci ha detto che era inutile insistere nella rianimazione".
Nella caduta sono rimasti coinvolti, senza conseguenze, altri corridori. I
tentativi di rianimazione di Weylandt, sono durati a lungo e la notizia
ufficiale della morte è stata data con un certo ritardo per permettere
agli organizzatori di avvisare i parenti. I medici, quattro, gli hanno
praticato iniezioni di adrenalina e atropina. Inutilmente. Pianti e
lacrime nel pullman della Trek. Solo un anno fa Wyelandt aveva vinto la
sua prima tappa al Giro, a Middleburg. In una sola stagione dal trionfo
che preannunciava un futuro sereno nella nuova squadra, la Leopard Trek,
alla morte. Ironia del destino, Weylandt era stato chiamato all'ultimo
momento al Giro per sostituire l'infortunato Daniele Bennati. Secondo
quanto rivelano i media belgi, sarebbe diventato padre a settembre.
Il sostituto procuratore di Chiavari, Francesco Brancaccio ha dato il
nulla osta per il trasferimento del corpo del ciclista all'ospedale di
Lavagna dove saranno eseguiti gli esami autoptici. Sulla morte del
ciclista verrà aperta un'indagine che chiarisca la dinamica
dell'incidente.
La direzione del Giro ha ovviamente sospeso il
consueto festoso cerimoniale dopo l'arrivo della tappa, vinta dallo
spagnolo dell'Androni, Angel Vicioso, e che ha visto Il britannico David
Millar conquistare la maglia rosa.
LE REAZIONI - GIMONDI:
"A quella velocità basta un minimo errore e sei fuori", lo ha detto
Felice Gimondi, ex ciclista, vincitore di Tour de France, Giro d'Italia e
Vuelta, ai microfoni Sky: "Difficile parlare per chi ha fatto questo
mestiere - ha proseguito Gimondi - Ho vissuto drammi così e quando
succedono queste cose la sera il pensiero è fare le valigie e andare a
casa. Il Giro forse non conta più niente, ma evento come questo non puoi
annullarlo dopo così tanta preparazione. La logica dell'atleta
normalmente è un istinto e sono convinto che anche lui preferisca che
gli altri continuino il loro dovere. Ho capito che c'era un dramma in
corso, c'era qualcosa di grosso. Da quanto sembra la strada era buona,
c'erano i segni di una frenata, magari si è distratto un secondo ed a
quella velocità sei fuori e perdi controllo del mezzo, vai a sbattere.
Meglio la caduta in scivolata che la curva in velocità. Queste discese
sono estremamente lunghe senza tornanti sembrano facili ma sono le più
difficili".
DI ROCCO: "La tragica scomparsa di
Wouter Weylandt è un fulmine a ciel sereno che ci lascia sgomenti. Il
mio pensiero va prima di tutto ai familiari, ai compagni di squadra,
dirigenti e tecnici, alla Federazione Ciclistica Belga, intorno ai quali
si stringe tutto il movimento ciclistico come una grande famiglia", ha
dichiarato il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco. "Siamo
tutti colpiti da questo lutto provocato dall'imponderabile che è sempre
in agguato nonostante le misure e i mezzi predisposti per garantire le
massime condizioni di sicurezza. Da questo punto di vista
l'organizzazione ha fatto quanto era possibile con grande
professionalità e tempestività".
LA SQUADRA DI WEYLANDT:
"Oggi il nostro amico e compagno di team Wouter Weylandt è morto dopo
un incidente durante la terza tappa del Giro d'Italia. La squadra è in
stato di shock e prova grande tristezza". Così Brian Nygaard, team
manager del team Leopard-Trek, in un comunicato della squadra, commenta
la tragica morte del suo corridore: "Inviamo tutti i nostri pensieri e
sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di Wouter. E' un giorno
difficile per il ciclismo e per la nostra squadra".
FEDERAZIONE BELGA:
"Mancano le parole, il ciclismo belga è profondamente addolorato". Tom
Van Damme, presidente della federciclismo belga (Rlvb), è scioccato
dalla notizia della morte di Wouter Weylandt. "In primo luogo, i miei
pensieri vanno alla sua famiglia. Spero che abbia tanto coraggio in
questi momenti difficili. Per il resto, mi mancano le parole".
(Da Repubblica.it)
Ultima modifica di mimmo il Lun 09 Mag 2011, 20:15 - modificato 1 volta.
Re: Tristess...
Stavo appunto leggendo ora...
Senza parole
Senza parole
Robertone- Capo Cazzaro
- Messaggi : 8195
Data d'iscrizione : 22.09.09
Re: Tristess...
... poveretto ...
emmeddì- Capo Cazzaro
- Messaggi : 9537
Data d'iscrizione : 21.09.09
Età : 64
Località : Roma
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