Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
... anfatti, quando so arrivato su c'avevo li gnocchetti che me tamburellavano sulle tempieGeppo960 ha scritto:ma infatti noi lo abbiamo fatto per te a imboccare la discesa sbagliata, sapevamo tutti che bramavi di superare i mille e ti abbiamo accontentato, quando sei risalito da quella voragine di strada eri tutto felicemd1946 ha scritto:Geppo960 ha scritto:
Francesco ha cotto le pasticche posteriori e quindi la discesa l'ha un po' presa "al contario"
... porca zozza, Enrì, a rivedè i dati del garmino me so messo paura ... 165 mt di dislivello al 14% di pendenza media, e bello attrippato per giunta, e tutto sommato non l'ho presa neanche male, evvè?!?
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
A Francè,
aspettiamo il solito resoconto!!!
aspettiamo il solito resoconto!!!
Guapo73- Fancazzista
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
... mo me ce metto, in linea per domattina, se le meningi mi sostengonoMonsignorGuapo ha scritto:A Francè,
aspettiamo il solito resoconto!!!
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
STAZZANO - MONTEFLAVIO
Anche stavolta l’appuntamento è sotto casa mia, alle 8.00, una vera pacchia per me che al più tardi alle 7.00 ero già in auto diretto verso casa di Aleandro … mi piace parecchio questa nuova organizzazione logistica . Caricate le bici e fatta colazione si parte, Mimmo chiede indicazioni per uscire dal parcheggio di casa mia, dove, peraltro, era arrivato pochi minuti prima … cominciamo bene!!! “a che altezza è l’ingresso del GRA?” … “beh, più o meno a quella in cui siamo adesso, anzi no, perché adesso c’è una salitella!!!” … vabbè, minchiate, as usual . Si parte, le bici stanno abbastanza comode, io, invece sto con le ginocchia in bocca e la leva del freno puntata alla nuca, esercizio eccellente per i muscoli del collo, sul genere di quei cagnetti che si mettevano sul lunotto posteriore delle auto Imboccato il GRA si apre il solito contenzioso sulla strada da fare, con Mimmo che vuole fare la Salaria, io che dico di fare la Nomentana ed Aleandro “Mimmè, veditela co lui, si riesci a convincelo …” squilla il cell è Danilo “che ce conviene fa? La Salaria o la Nomentana?!?” … “beh, dipende da dove arrivate, dalla congiunzione astrale, dai bioritmi dell’autista, dall’allineamento dei pineti guida …” … “vabbè, Danì, se facciamo la Salaria che strada dobbiamo seguire?!?” Memorizziamo le informazioni ce le ripassiamo mentalmente, siamo pronti, le possibilità di perderci sono ridotte al minimo, quelle di cannare l’uscita no, infatti ci passiamo davanti a mazzetta … “ecco, quella era l’uscita per la Salaria!!!” vabbè, tanto avevamo deciso di fare la Nomentana … arriviamo al punto di partenza del giro in orario, addirittura!!! Danilo ed Enrico hanno appena cominciato le operazione di preparazione … “ahoooooooooooo, ecco lo staff di biciforum al completo!!! Ce la potevate mette la pubblicità sulle portiere noooooooo!!! la pubblicità è l’anima del commercio” … “e ce lo so, ma abbiamo fatto la Nomentana mica la Salaria”
Si parte, stavolta si fanno gli stradoni in salita c’è Mimmetto che deve fare la gamba , la salita è continua con pendenza abbastanza costante, che si mantiene per lo più al di sotto del 10%. Enrico guida il gruppo, io e Danilo lo seguiamo, Aleandro tiene compagnia a Mimmetto che sbuffa come un mantice nella fucina di Saruman e suda sangue come la statuetta della Madonna di Civitavecchia ma sale di buon passo. Danilo è ispirato e parte a testa bassa, Enrico ed io lo assecondiamo, è la fuga buona, i cambi sono regolari, lo spirito è alto … drinnnnnnnnnnnnnnnnnnn … e mo chi cazz’è?!? … niente, niente, è che c’ho il cardiofrequenzimetro collegato col centro di rianimazione, dev’esse scattato l’allarme!!! In effetti, la salita si presta a fare un lavoro in soglia e quindi si spinge … “va avanti a fa l’andatura, Danì” … “noooooooooooooo, nun ce penso proprio, va bene questa” … ma si sa, l’uomo è cacciatore ed il biker è cojone, quindi accelero, Danilo mi manda mentalmente a cagare, Enrico torna giù e si va a ricongiungere allo staff di biciforum Spingo ai limiti dei 160 bpm e vado su di buon passo, quando sento un rumore di cingoli alle mie spalle … minchia, je partita la brocca a Danilo!!! … no, sono due treni a due ruote che mi passano a fianco come fossi fermo, controllo il garmino … 10,6 km/h, 10% di pendenza … ma quanto cazzo camminano sti due!!! Ne sento arrivare altri, provo ad accelerare, comincio a sputare frattaglie, alcuni gatti mi seguono interessati … il cardio fischia, balla, canta, ma non c’è niente da fare, passano anche gli altri due, provati anche loro, però … eh lo so, so soddisfazioni, eh!!! Rallento per riprendere vita, più che fiato ed arrivo a scollinare sopra Monteflavio, più morto che vivo, mi butto sulla panchina … loro sono li, tranquilli, fingo di non avere nemmeno il fiatone, ma il colore rosso porpora di quello che rimane della mia faccia, tradisce un certo, come dire, affaticamento Arriva Danilo “hai visto come camminano ste frontine ehhhhh!!!” … “frontine un par de cojoni, Danì, questi c’hanno le gambe, manco si me la dai cor motore io vado così!!!” … arriva Enrico, sfiatato, avendo abbandonato lo staff al suo tristo destino ed essendosi prodotto in uno scatto a polmoni persi … “beh, ma n’hai visto come annavano su, questa è la loro palestra, è una salita molto allenante … ringrazio Dio di abitare vicino a Villa Pamphili, dove la salita più lunga è poco più di 500 metri Arriva il resto dello staff, Aleandro sudato come solo lui sa fare, Mimmo affaticato ma contento della smazzata … il garmino la testimonia da Stazzano a Monteflavio 7 km al 7,8% di pendenza media, non male come allenamento per fare la gamba
Entriamo in paese, ci aspettano un paio di rampe micidiali per arrivare allo scollinamento dove inizia la strada per la pineta … “daje giovinò che arrivi primo!!!” … alzo la testa, una rubiconda signora sta stendendo i panni sul balcone, raccolgo tutto il fiato, poco, che m’è rimasto e sbotto … “a signò, ma invece de chiaccherà, perché nun scenni a damme na spintarella, che te fa pure bene!!!” Scavalliamo ed il buon Enrico mi suggerisce di fare qualche ripetuta su una “salitella”, giusto per tenere calda la gamba … “ahooooooooo a me se sarà freddata la gamba, ma a te te s’è freddata la crapoccia!!!” … "daje su, te metti de 44x11 e vai su in piedi" … seeeeeeeeeeeeeeeee, così vado troppooooooooooooo su, ad abbraccia l’altissimo (no, Robbè, nun sto a parlà de te, lo sai che me fai talmente schifo che nun te toccherei manco co na canna da pesca!!! ), si prosegue tra i se po fa, nun se po fa … poi si imbocca la discesetta che porta alla salita verso la pineta, Aleandro parte a mazzetta a fare l’andatura, io e Danilo dietro, Enrico è di accompagno a Mimmetto. Spinge come un dannato, un tornante, due … si rialza “ma chi cazzo me lo fa fa, ahooooooooooooooooo!!!” … c’ha ragione, ma ormai siamo lanciati e si prosegue di buon passo, le ultime rampe sono al 14/16% su smosso, l’ultimo tratto supera il 20% e questa volta c’è pure un tappeto di aghi di pino bagnati misto a fango che rende l’avanzamento ancora più duro, ce manca giusto qualcuno che te pija a carci su li cojoni Arrivo mezzo morto, butto la bici, mi tolgo lo zaino, mi metto a sedere su un masso e tiro fuori un carbogel, arriva anche Danilo, altrettanto affaticato, appresso Enrico che ha operato il solito scatto e si sente!!! … “ecco, stamo a posto, daje che oggi sull’estrema unzione fanno il 3x2!!!” arriva anche Aleandro ed a seguire Mimmetto, ancora tonico … il garmino segna da Monteflavio alla pineta 4 km al 6,1% di pendenza media Aleandro scruta pensieroso gli schizzi marroncino chiaro che ho sulle gambe … “a Francè, ma pijete n’imodium prima de annà in bici, no!!!” … “beh, m’ero messo i pantaloncini attillatti, nun pensavo … sbordasse!!!”
Dopo le foto di rito, riprendiamo le bici ed affrontiamo i saliscendi, Enrico sente odore di creste e si mette a tirare, gli faccio compagnia, rampette niente male, brevi ma con pendenze di tutto rispetto e, soprattutto, su fondo molto accidentato, nel senso che ogni volta che ci pedalo sopra l’accidenti se sprecano!!! Di fare le creste non se ne parla, dei nuvoloni neri incombono minacciosi ed il miraggio degli gnocchetti di Lorenzo si affaccia prepontemente alla mente del manipolo di magnaccioni, biker per caso ... “scendiamo da qui” … “a Enrì, ma è lo stesso sentiero che m’ha fatto fa Danilo, cci sua, era un casino e se doveva pure risalì!!!” … “ma no, qui se scenne e basta” … “sarà, ma n’è mejo fa il single trek dell’orco che me diverte assai?!?” … il dado è tratto, si scende dall’orco, torniamo indietro, l’imbocco è subito dopo una discesa cui segue una bella rampetta, Enrico guida, Danilo è subito dietro, poi arrivo io … vedo la rampetta e mi lancio a palla in discesa per farla di slancio … Enrico e Danilo si fermano, mi attacco ai freni, inchiodo, la bici si mette di traverso, controsterzo, faccio qualche metro così e mi fermo a poche decine di centimetri dai malcapitati , Danilo tira un sospiro di sollievo Si deve cominciare a scendere, Aleandro e Mimmo, si guardano intorno, tipo quando incontri qualcuno in ascensore che cominci a giocherellare con le chiavi di casa, a leggere le targhette della manutenzione a guardare per aria, poi per terra, poi le luci, fino a quando l’apertura delle porte giunge come una liberazione … parte Enrico, dietro Danilo … “vabbè, vado io?!?” e parto, sentendo Aleandro che fa … “ok, Mimmè, è ito potemo scenne!!!” … il single trek comincia con una parte guidata abbastanza tecnica, poi inizia un tratto scarupato, veloce e molto divertente, si scende tra rami e sassi, ben nascosti da un bel tappeto di foglie, nelle condizioni peggiori, Enrico, Danilo ed io praticamente in fila indiana, con Danilo a rischiare la vita con grande sprezzo del pericolo … curva stretta e veloce a sinistra … si ode una derapata, un metro cubo di rocce e sassi frana a valle, Enrico finta di corpo verso l’esterno della curva poi si butta all’interno, la bici abbocca alla finta e si sdraia, Danilo assiste impotente, io lo evito all’ultimo minuto sarebbe stato un rigore nettissimo!!! Ora, io so scemo e vabbè, ma uno che tenta un nose press su una curva veloce dopo averla già impostata per tre quarti, lo vogliamo dire che è fuori di melone o no?!? Parto davanti io stavolta, Aleandro approva la scelta “ahhhhhhhhhhhh, meno male, adesso si che se scenne tranquilli” ripreso il controllo delle proprie facoltà psicomotorie e della bici, Enrico segue con tutti gli altri. Grande stridore di freni … e no, cazzo, stavolta non voglio arrivare sanguinante come al solito inchiodo davanti ad un groviglio di rovi, li dipano con pazienza, manco stessi a giocà a shangai, Enrico scalpita “ahooooooooooooo, allora, andiamo o no?!?”, riparto, ma dopo pochi minuti un cespuglio di rovi tenta di placcarmi, poveretto … l’impresa è improba, si avvinghia alla mia pedivella di destra e tenta la presa, ma non c’è nulla da fare, sdradico l’intero cespuglio e me lo porto dietro per qualche decina di metri prima di riuscire a fermarmi. Lo sfilo da pedivella, raggi e telaio e gli rendiamo gli onori che si devono ad un degno avversario qualcuno commenta … “si se impiglia in un albero se porta appresso pure quello!!!” Arriviamo senza ulteriori danni a Monteflavio, ecco profilarsi il mega tappone dolomitico che porta al ristorante, siamo euforici, decido di affrontarlo col 32 in piedi sui pedali, mi alzo, la folla assiste sgomenta, serpeggia il pessimismo … “nun je la fa, nun je la po fa a salì in bici” … guardo dentro di me, apro un paio di porte, la disperazione mi assale, le chiudo sbattendole … la rampa è li davanti a me, il cancello sghignazza beffardo, desisto, provo a buttare sotto il 22 … clakung … clakung … la catena scavalla pedalo a vuoto per qualche metro giusto per darmi un tono … la folla rumoreggia … “ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh …” ecchecazzo, nun l’avete mai visto uno che je salta la catena?!? Mica posso addobbamme tutte le volte, accontentateve!!! Rimetto la catena e salgo tra i mugugni del pubblico … Enrico e Danilo sono già li, Aleandro e Mimmo seguono, ci mettiamo subito a tavola … “porto l’antipasto o passiamo direttamente ai primi?!?” … “naaaaaaaaaaaaaaaaaa, e mica je la faccio ad aspettà i primi, porta l’antipasti, subitoooooooooooooooooo!!!” Aleandro approva … “eh, sì, dice bene il conte!!!” ci buttiamo su prosciutto, lonza, mozzarelle, sott’oli di tutti i generi, fagioli con le cotiche, olive, bruschette, insomma tamponiamo alla meglio l’appetito in attesa del piatto forte … eccolo che arriva, una mega fiamminga di gnocchetti col sugo de castrato, stiamo tutti colla bavetta alla bocca, ma … colpo di scena ... la fiamminga prosegue la sua corsa ben oltre il nostro tavolo, Mimmo cerca di sgambettare il cameriere, che resiste alla carica e deposita gli gnocchetti a due tavoli dal nostro, dove si stanno strafogando gli stessi che hanno assistito alla nostra ascesa al ristorante … oltre il danno pure le beffe!!! Le proteste sono pacate ma ferme, l’arbitro invita alla calma, Aleandro lo invita ad andare aff … arsi gli gnocchetti suoi e di quella gentildonna della consorte Ma ecco arrivare il nostro vassoio … si comincia la distribuzione, ne vengono fuori delle porzioni abbondanti ma non troppo … la ragazza si mostra … a parte le tette, intendo … si mostra pentita ed annuncia l’arrivo dei rinforzi. Beh, intanto se sbranamo questi … li spolveriamo in tempo per l’arrivo della seconda fiamminga, chiedo del parmigiano, comincio a distribuirlo con la consueta abilità, la bravura consiste nel coprire ogni atomo di sugo con almeno tre atomi di parmigiano ed impastare il tutto a formare un pastone della consistenza della malta Kerakoll … Aleandro, che conosce bene il prodotto, mi da importanti consigli “a Francè, sbrighete a magnà prima che tira, sinnò fa blocco!!!” … beh, il secondo non lo prendiamo, no, dopo sta doppia razione di gnocchetti … gli gnocchetti spariscono, la ragazza ci fa la domanda di rito “lo prendete il secondo?” … Aleandro … “sentiamo che dice il conte” … “beh, io un filetto me lo farei” … Mimmo mi guarda ammirato poi il disgusto prende il sopravvento e decidiamo di passare al dolce … Mimmo non finisce il tiramisù … un evento che non accadeva dal lontano 1974 quando l’allora giovane virgulto, dopo aver trangugiato dodici portate, rifiutò di dolce, per l’improvviso sopraggiungere della chiusura dello stomaco a causa dell’ennesima storia d’amore finita male Aleandro promette di essere di grande compagnia al ritorno, Mimmo lo appoggia dicendo che vista l’ora non si addormenterà … tempo dieci minuti Aleandro chiude gli occhi e si appennica!!!
Riprendiamo le bici attrippati, tutti, avvinazzati, alcuni, la gamba è buona, nonostante tutto, perché prendiamo di slancio la salitella che ci porta alla “fermata dell’autobus” dove ci fermiamo a riprendere fiato all’andata, dopo i sette kilometri di salita che, adesso, ci prepariamo a fare in discesa “però scendiamo dalle rampe eh, che sti stradoni nun me piaceno” … “vabbè, Enrì, va avanti te che sai qual è la strada” … ma la forza di gravità fa il suo sporco lavoro e mi riporta subito in testa al gruppo, vedo un’uscita che sembra essere quella buona, mi volto, Enrico mi segue, è quella giusta … mi butto a capofitto, discesa scarupata con gradoni e smosso, mi diverto, accelero, vengo giù a mazzetta, le curve si susseguono in derapata, arrivo ad un bivio, mi fermo … un minuto, due minuti, tre minuti, non arriva nessuno … lancio un urlo “ahooooooooo, ‘ndo state?!?” … “siamo qui, torna su, è la strada sbagliata!!!” … “ma porc…. nun è possibile devo tornà fino su?!?” … the answer my friends is blowing in the windddddddddddddddd … a me, invece, tocca rimontare in sella e ripercorrere a ritroso quella bella discesa veloce e scarupata, praticamente un muro gli gnocchetti mi ballano nello stomaco, poi risalgono a tamburellarmi le tempie, poi di nuovo giù a sballonzolare nello stomaco, la pendenza è micidiale, vengo su col 22x32 faticando come una bestia la pendenza non è mai inferiore al 12% con punte del 20%, un BDC da paura, e con lo stomaco pieno per di più. Arrivo all’incrocio più morto che vivo, mi sdraio sul manubrio per qualche minuto a riprendere fiato … 165 mt di dislivello con pendenza media del 14%!!!
Ci rimettiamo in cammino, imbocchiamo la strada giusta, scendiamo a mazzetta … shrekkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk … niente orchi, tranquilli, ma le mie pastiglie posteriori che rendono l’anima a Dio, la scarupata precedente deve avergli dato il colpo di grazia, sono senza freni posteriori … vabbè, scenderò piano … Aleandro non la prende bene “ahooooooooooooooo, attenti, scende dietro e sta pure senza freni!!!” ma non c’è pericolo, vengo giù veramente piano, pinzando con l’anteriore in modo da non prendere troppa velocità e dar modo al disco di raffreddarsi, mi metto dietro a Mimmetto e scendo con lui. Troviamo qualche pozzanghera, riusciamo ad evitarle senza problemi, arriviamo davanti ad una che copre quasi tutta la sede stradale, Mimmo va a destra, io mi butto a sinistra … … Mimmetto, cambia idea e taglia a sinistra proprio mentre sopraggiungo io … la morte imbraccia la falce … la solleva … e sta per calarla sulla crapoccia di Mimmo ma l’istinto di sopravvivenza lo fa spostare quel tanto che basta a lasciarmi lo spazio per passare … uff … c’è mancato poco!!!
Arriviamo alle macchine, Danilo scappa via, in notevole ritardo sulla tabella di marcia, noi ci sistemiamo con calma, salutiamo Enrico e ci avviamo verso casa, sulla Salaria stavolta. Aleandro ha affinato una tecnica incredibilmente sofisticata di riposo a zone, nel senso che dorme pur mantenendo accesi i centri della parola, i quali, non potendo contare sull’attività cerebrale per elaborare risposte di senso compiuto, si affidano a monosillabi standard di uso comune tipo “sì, no, boh, vediamo, forse, ecc.” Arriviamo sotto casa mia e propongo un the … Aleandro sottolinea “beh, è conte, lui” … e sono già in ritardo, le 17.00 sono già passate da una mezz’oretta. Scegliamo gli aromi ed infiliamo le bustine nell’acqua bollente … “Aleà nun abboccheno” … mi guarda sconsolato, guarda Mimmo, scuotono la testa. Scarichiamo la mia bici, recupero tutta la mia roba, ci salutiamo e mi dirigo verso casa.
Alla fine, il garmino segna poco più di 28 km per un dislivello di 1.169 mt. (compresi i 165 di risalita dalla discesa sbagliata), in circa due ore e mezza pedalate, tenuto conto che quasi tutta la discesa da Monteflavio l’ho fatta moltooooooo piano. Una bella giornata pedalatoria, ed un’ottima occasione per Mimmo per fare la gamba, sta tornando bello pimpante e, soprattutto, gli sta tornando la voglia di pedalare!!!
Grazie ragazzi della compagnia e della splendida giornata!!!
Anche stavolta l’appuntamento è sotto casa mia, alle 8.00, una vera pacchia per me che al più tardi alle 7.00 ero già in auto diretto verso casa di Aleandro … mi piace parecchio questa nuova organizzazione logistica . Caricate le bici e fatta colazione si parte, Mimmo chiede indicazioni per uscire dal parcheggio di casa mia, dove, peraltro, era arrivato pochi minuti prima … cominciamo bene!!! “a che altezza è l’ingresso del GRA?” … “beh, più o meno a quella in cui siamo adesso, anzi no, perché adesso c’è una salitella!!!” … vabbè, minchiate, as usual . Si parte, le bici stanno abbastanza comode, io, invece sto con le ginocchia in bocca e la leva del freno puntata alla nuca, esercizio eccellente per i muscoli del collo, sul genere di quei cagnetti che si mettevano sul lunotto posteriore delle auto Imboccato il GRA si apre il solito contenzioso sulla strada da fare, con Mimmo che vuole fare la Salaria, io che dico di fare la Nomentana ed Aleandro “Mimmè, veditela co lui, si riesci a convincelo …” squilla il cell è Danilo “che ce conviene fa? La Salaria o la Nomentana?!?” … “beh, dipende da dove arrivate, dalla congiunzione astrale, dai bioritmi dell’autista, dall’allineamento dei pineti guida …” … “vabbè, Danì, se facciamo la Salaria che strada dobbiamo seguire?!?” Memorizziamo le informazioni ce le ripassiamo mentalmente, siamo pronti, le possibilità di perderci sono ridotte al minimo, quelle di cannare l’uscita no, infatti ci passiamo davanti a mazzetta … “ecco, quella era l’uscita per la Salaria!!!” vabbè, tanto avevamo deciso di fare la Nomentana … arriviamo al punto di partenza del giro in orario, addirittura!!! Danilo ed Enrico hanno appena cominciato le operazione di preparazione … “ahoooooooooooo, ecco lo staff di biciforum al completo!!! Ce la potevate mette la pubblicità sulle portiere noooooooo!!! la pubblicità è l’anima del commercio” … “e ce lo so, ma abbiamo fatto la Nomentana mica la Salaria”
Si parte, stavolta si fanno gli stradoni in salita c’è Mimmetto che deve fare la gamba , la salita è continua con pendenza abbastanza costante, che si mantiene per lo più al di sotto del 10%. Enrico guida il gruppo, io e Danilo lo seguiamo, Aleandro tiene compagnia a Mimmetto che sbuffa come un mantice nella fucina di Saruman e suda sangue come la statuetta della Madonna di Civitavecchia ma sale di buon passo. Danilo è ispirato e parte a testa bassa, Enrico ed io lo assecondiamo, è la fuga buona, i cambi sono regolari, lo spirito è alto … drinnnnnnnnnnnnnnnnnnn … e mo chi cazz’è?!? … niente, niente, è che c’ho il cardiofrequenzimetro collegato col centro di rianimazione, dev’esse scattato l’allarme!!! In effetti, la salita si presta a fare un lavoro in soglia e quindi si spinge … “va avanti a fa l’andatura, Danì” … “noooooooooooooo, nun ce penso proprio, va bene questa” … ma si sa, l’uomo è cacciatore ed il biker è cojone, quindi accelero, Danilo mi manda mentalmente a cagare, Enrico torna giù e si va a ricongiungere allo staff di biciforum Spingo ai limiti dei 160 bpm e vado su di buon passo, quando sento un rumore di cingoli alle mie spalle … minchia, je partita la brocca a Danilo!!! … no, sono due treni a due ruote che mi passano a fianco come fossi fermo, controllo il garmino … 10,6 km/h, 10% di pendenza … ma quanto cazzo camminano sti due!!! Ne sento arrivare altri, provo ad accelerare, comincio a sputare frattaglie, alcuni gatti mi seguono interessati … il cardio fischia, balla, canta, ma non c’è niente da fare, passano anche gli altri due, provati anche loro, però … eh lo so, so soddisfazioni, eh!!! Rallento per riprendere vita, più che fiato ed arrivo a scollinare sopra Monteflavio, più morto che vivo, mi butto sulla panchina … loro sono li, tranquilli, fingo di non avere nemmeno il fiatone, ma il colore rosso porpora di quello che rimane della mia faccia, tradisce un certo, come dire, affaticamento Arriva Danilo “hai visto come camminano ste frontine ehhhhh!!!” … “frontine un par de cojoni, Danì, questi c’hanno le gambe, manco si me la dai cor motore io vado così!!!” … arriva Enrico, sfiatato, avendo abbandonato lo staff al suo tristo destino ed essendosi prodotto in uno scatto a polmoni persi … “beh, ma n’hai visto come annavano su, questa è la loro palestra, è una salita molto allenante … ringrazio Dio di abitare vicino a Villa Pamphili, dove la salita più lunga è poco più di 500 metri Arriva il resto dello staff, Aleandro sudato come solo lui sa fare, Mimmo affaticato ma contento della smazzata … il garmino la testimonia da Stazzano a Monteflavio 7 km al 7,8% di pendenza media, non male come allenamento per fare la gamba
Entriamo in paese, ci aspettano un paio di rampe micidiali per arrivare allo scollinamento dove inizia la strada per la pineta … “daje giovinò che arrivi primo!!!” … alzo la testa, una rubiconda signora sta stendendo i panni sul balcone, raccolgo tutto il fiato, poco, che m’è rimasto e sbotto … “a signò, ma invece de chiaccherà, perché nun scenni a damme na spintarella, che te fa pure bene!!!” Scavalliamo ed il buon Enrico mi suggerisce di fare qualche ripetuta su una “salitella”, giusto per tenere calda la gamba … “ahooooooooo a me se sarà freddata la gamba, ma a te te s’è freddata la crapoccia!!!” … "daje su, te metti de 44x11 e vai su in piedi" … seeeeeeeeeeeeeeeee, così vado troppooooooooooooo su, ad abbraccia l’altissimo (no, Robbè, nun sto a parlà de te, lo sai che me fai talmente schifo che nun te toccherei manco co na canna da pesca!!! ), si prosegue tra i se po fa, nun se po fa … poi si imbocca la discesetta che porta alla salita verso la pineta, Aleandro parte a mazzetta a fare l’andatura, io e Danilo dietro, Enrico è di accompagno a Mimmetto. Spinge come un dannato, un tornante, due … si rialza “ma chi cazzo me lo fa fa, ahooooooooooooooooo!!!” … c’ha ragione, ma ormai siamo lanciati e si prosegue di buon passo, le ultime rampe sono al 14/16% su smosso, l’ultimo tratto supera il 20% e questa volta c’è pure un tappeto di aghi di pino bagnati misto a fango che rende l’avanzamento ancora più duro, ce manca giusto qualcuno che te pija a carci su li cojoni Arrivo mezzo morto, butto la bici, mi tolgo lo zaino, mi metto a sedere su un masso e tiro fuori un carbogel, arriva anche Danilo, altrettanto affaticato, appresso Enrico che ha operato il solito scatto e si sente!!! … “ecco, stamo a posto, daje che oggi sull’estrema unzione fanno il 3x2!!!” arriva anche Aleandro ed a seguire Mimmetto, ancora tonico … il garmino segna da Monteflavio alla pineta 4 km al 6,1% di pendenza media Aleandro scruta pensieroso gli schizzi marroncino chiaro che ho sulle gambe … “a Francè, ma pijete n’imodium prima de annà in bici, no!!!” … “beh, m’ero messo i pantaloncini attillatti, nun pensavo … sbordasse!!!”
Dopo le foto di rito, riprendiamo le bici ed affrontiamo i saliscendi, Enrico sente odore di creste e si mette a tirare, gli faccio compagnia, rampette niente male, brevi ma con pendenze di tutto rispetto e, soprattutto, su fondo molto accidentato, nel senso che ogni volta che ci pedalo sopra l’accidenti se sprecano!!! Di fare le creste non se ne parla, dei nuvoloni neri incombono minacciosi ed il miraggio degli gnocchetti di Lorenzo si affaccia prepontemente alla mente del manipolo di magnaccioni, biker per caso ... “scendiamo da qui” … “a Enrì, ma è lo stesso sentiero che m’ha fatto fa Danilo, cci sua, era un casino e se doveva pure risalì!!!” … “ma no, qui se scenne e basta” … “sarà, ma n’è mejo fa il single trek dell’orco che me diverte assai?!?” … il dado è tratto, si scende dall’orco, torniamo indietro, l’imbocco è subito dopo una discesa cui segue una bella rampetta, Enrico guida, Danilo è subito dietro, poi arrivo io … vedo la rampetta e mi lancio a palla in discesa per farla di slancio … Enrico e Danilo si fermano, mi attacco ai freni, inchiodo, la bici si mette di traverso, controsterzo, faccio qualche metro così e mi fermo a poche decine di centimetri dai malcapitati , Danilo tira un sospiro di sollievo Si deve cominciare a scendere, Aleandro e Mimmo, si guardano intorno, tipo quando incontri qualcuno in ascensore che cominci a giocherellare con le chiavi di casa, a leggere le targhette della manutenzione a guardare per aria, poi per terra, poi le luci, fino a quando l’apertura delle porte giunge come una liberazione … parte Enrico, dietro Danilo … “vabbè, vado io?!?” e parto, sentendo Aleandro che fa … “ok, Mimmè, è ito potemo scenne!!!” … il single trek comincia con una parte guidata abbastanza tecnica, poi inizia un tratto scarupato, veloce e molto divertente, si scende tra rami e sassi, ben nascosti da un bel tappeto di foglie, nelle condizioni peggiori, Enrico, Danilo ed io praticamente in fila indiana, con Danilo a rischiare la vita con grande sprezzo del pericolo … curva stretta e veloce a sinistra … si ode una derapata, un metro cubo di rocce e sassi frana a valle, Enrico finta di corpo verso l’esterno della curva poi si butta all’interno, la bici abbocca alla finta e si sdraia, Danilo assiste impotente, io lo evito all’ultimo minuto sarebbe stato un rigore nettissimo!!! Ora, io so scemo e vabbè, ma uno che tenta un nose press su una curva veloce dopo averla già impostata per tre quarti, lo vogliamo dire che è fuori di melone o no?!? Parto davanti io stavolta, Aleandro approva la scelta “ahhhhhhhhhhhh, meno male, adesso si che se scenne tranquilli” ripreso il controllo delle proprie facoltà psicomotorie e della bici, Enrico segue con tutti gli altri. Grande stridore di freni … e no, cazzo, stavolta non voglio arrivare sanguinante come al solito inchiodo davanti ad un groviglio di rovi, li dipano con pazienza, manco stessi a giocà a shangai, Enrico scalpita “ahooooooooooooo, allora, andiamo o no?!?”, riparto, ma dopo pochi minuti un cespuglio di rovi tenta di placcarmi, poveretto … l’impresa è improba, si avvinghia alla mia pedivella di destra e tenta la presa, ma non c’è nulla da fare, sdradico l’intero cespuglio e me lo porto dietro per qualche decina di metri prima di riuscire a fermarmi. Lo sfilo da pedivella, raggi e telaio e gli rendiamo gli onori che si devono ad un degno avversario qualcuno commenta … “si se impiglia in un albero se porta appresso pure quello!!!” Arriviamo senza ulteriori danni a Monteflavio, ecco profilarsi il mega tappone dolomitico che porta al ristorante, siamo euforici, decido di affrontarlo col 32 in piedi sui pedali, mi alzo, la folla assiste sgomenta, serpeggia il pessimismo … “nun je la fa, nun je la po fa a salì in bici” … guardo dentro di me, apro un paio di porte, la disperazione mi assale, le chiudo sbattendole … la rampa è li davanti a me, il cancello sghignazza beffardo, desisto, provo a buttare sotto il 22 … clakung … clakung … la catena scavalla pedalo a vuoto per qualche metro giusto per darmi un tono … la folla rumoreggia … “ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh …” ecchecazzo, nun l’avete mai visto uno che je salta la catena?!? Mica posso addobbamme tutte le volte, accontentateve!!! Rimetto la catena e salgo tra i mugugni del pubblico … Enrico e Danilo sono già li, Aleandro e Mimmo seguono, ci mettiamo subito a tavola … “porto l’antipasto o passiamo direttamente ai primi?!?” … “naaaaaaaaaaaaaaaaaa, e mica je la faccio ad aspettà i primi, porta l’antipasti, subitoooooooooooooooooo!!!” Aleandro approva … “eh, sì, dice bene il conte!!!” ci buttiamo su prosciutto, lonza, mozzarelle, sott’oli di tutti i generi, fagioli con le cotiche, olive, bruschette, insomma tamponiamo alla meglio l’appetito in attesa del piatto forte … eccolo che arriva, una mega fiamminga di gnocchetti col sugo de castrato, stiamo tutti colla bavetta alla bocca, ma … colpo di scena ... la fiamminga prosegue la sua corsa ben oltre il nostro tavolo, Mimmo cerca di sgambettare il cameriere, che resiste alla carica e deposita gli gnocchetti a due tavoli dal nostro, dove si stanno strafogando gli stessi che hanno assistito alla nostra ascesa al ristorante … oltre il danno pure le beffe!!! Le proteste sono pacate ma ferme, l’arbitro invita alla calma, Aleandro lo invita ad andare aff … arsi gli gnocchetti suoi e di quella gentildonna della consorte Ma ecco arrivare il nostro vassoio … si comincia la distribuzione, ne vengono fuori delle porzioni abbondanti ma non troppo … la ragazza si mostra … a parte le tette, intendo … si mostra pentita ed annuncia l’arrivo dei rinforzi. Beh, intanto se sbranamo questi … li spolveriamo in tempo per l’arrivo della seconda fiamminga, chiedo del parmigiano, comincio a distribuirlo con la consueta abilità, la bravura consiste nel coprire ogni atomo di sugo con almeno tre atomi di parmigiano ed impastare il tutto a formare un pastone della consistenza della malta Kerakoll … Aleandro, che conosce bene il prodotto, mi da importanti consigli “a Francè, sbrighete a magnà prima che tira, sinnò fa blocco!!!” … beh, il secondo non lo prendiamo, no, dopo sta doppia razione di gnocchetti … gli gnocchetti spariscono, la ragazza ci fa la domanda di rito “lo prendete il secondo?” … Aleandro … “sentiamo che dice il conte” … “beh, io un filetto me lo farei” … Mimmo mi guarda ammirato poi il disgusto prende il sopravvento e decidiamo di passare al dolce … Mimmo non finisce il tiramisù … un evento che non accadeva dal lontano 1974 quando l’allora giovane virgulto, dopo aver trangugiato dodici portate, rifiutò di dolce, per l’improvviso sopraggiungere della chiusura dello stomaco a causa dell’ennesima storia d’amore finita male Aleandro promette di essere di grande compagnia al ritorno, Mimmo lo appoggia dicendo che vista l’ora non si addormenterà … tempo dieci minuti Aleandro chiude gli occhi e si appennica!!!
Riprendiamo le bici attrippati, tutti, avvinazzati, alcuni, la gamba è buona, nonostante tutto, perché prendiamo di slancio la salitella che ci porta alla “fermata dell’autobus” dove ci fermiamo a riprendere fiato all’andata, dopo i sette kilometri di salita che, adesso, ci prepariamo a fare in discesa “però scendiamo dalle rampe eh, che sti stradoni nun me piaceno” … “vabbè, Enrì, va avanti te che sai qual è la strada” … ma la forza di gravità fa il suo sporco lavoro e mi riporta subito in testa al gruppo, vedo un’uscita che sembra essere quella buona, mi volto, Enrico mi segue, è quella giusta … mi butto a capofitto, discesa scarupata con gradoni e smosso, mi diverto, accelero, vengo giù a mazzetta, le curve si susseguono in derapata, arrivo ad un bivio, mi fermo … un minuto, due minuti, tre minuti, non arriva nessuno … lancio un urlo “ahooooooooo, ‘ndo state?!?” … “siamo qui, torna su, è la strada sbagliata!!!” … “ma porc…. nun è possibile devo tornà fino su?!?” … the answer my friends is blowing in the windddddddddddddddd … a me, invece, tocca rimontare in sella e ripercorrere a ritroso quella bella discesa veloce e scarupata, praticamente un muro gli gnocchetti mi ballano nello stomaco, poi risalgono a tamburellarmi le tempie, poi di nuovo giù a sballonzolare nello stomaco, la pendenza è micidiale, vengo su col 22x32 faticando come una bestia la pendenza non è mai inferiore al 12% con punte del 20%, un BDC da paura, e con lo stomaco pieno per di più. Arrivo all’incrocio più morto che vivo, mi sdraio sul manubrio per qualche minuto a riprendere fiato … 165 mt di dislivello con pendenza media del 14%!!!
Ci rimettiamo in cammino, imbocchiamo la strada giusta, scendiamo a mazzetta … shrekkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk … niente orchi, tranquilli, ma le mie pastiglie posteriori che rendono l’anima a Dio, la scarupata precedente deve avergli dato il colpo di grazia, sono senza freni posteriori … vabbè, scenderò piano … Aleandro non la prende bene “ahooooooooooooooo, attenti, scende dietro e sta pure senza freni!!!” ma non c’è pericolo, vengo giù veramente piano, pinzando con l’anteriore in modo da non prendere troppa velocità e dar modo al disco di raffreddarsi, mi metto dietro a Mimmetto e scendo con lui. Troviamo qualche pozzanghera, riusciamo ad evitarle senza problemi, arriviamo davanti ad una che copre quasi tutta la sede stradale, Mimmo va a destra, io mi butto a sinistra … … Mimmetto, cambia idea e taglia a sinistra proprio mentre sopraggiungo io … la morte imbraccia la falce … la solleva … e sta per calarla sulla crapoccia di Mimmo ma l’istinto di sopravvivenza lo fa spostare quel tanto che basta a lasciarmi lo spazio per passare … uff … c’è mancato poco!!!
Arriviamo alle macchine, Danilo scappa via, in notevole ritardo sulla tabella di marcia, noi ci sistemiamo con calma, salutiamo Enrico e ci avviamo verso casa, sulla Salaria stavolta. Aleandro ha affinato una tecnica incredibilmente sofisticata di riposo a zone, nel senso che dorme pur mantenendo accesi i centri della parola, i quali, non potendo contare sull’attività cerebrale per elaborare risposte di senso compiuto, si affidano a monosillabi standard di uso comune tipo “sì, no, boh, vediamo, forse, ecc.” Arriviamo sotto casa mia e propongo un the … Aleandro sottolinea “beh, è conte, lui” … e sono già in ritardo, le 17.00 sono già passate da una mezz’oretta. Scegliamo gli aromi ed infiliamo le bustine nell’acqua bollente … “Aleà nun abboccheno” … mi guarda sconsolato, guarda Mimmo, scuotono la testa. Scarichiamo la mia bici, recupero tutta la mia roba, ci salutiamo e mi dirigo verso casa.
Alla fine, il garmino segna poco più di 28 km per un dislivello di 1.169 mt. (compresi i 165 di risalita dalla discesa sbagliata), in circa due ore e mezza pedalate, tenuto conto che quasi tutta la discesa da Monteflavio l’ho fatta moltooooooo piano. Una bella giornata pedalatoria, ed un’ottima occasione per Mimmo per fare la gamba, sta tornando bello pimpante e, soprattutto, gli sta tornando la voglia di pedalare!!!
Grazie ragazzi della compagnia e della splendida giornata!!!
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
Come al solito fenomenale!!!
Guapo73- Fancazzista
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
Fanculo Francè.
Robertone- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
se te pò consolà, caro mdfrancesco, lo sbaglio su quella "discesetta" lo feci anch'io la prima volta che feci il percorso di stazzano da solo.
è quella discesa ripida e sempre più sgarrupata che parte a sinistra dallo sterratone che scenne da monteflavio e che si trova prima di quella giusta appresso al pilone dell'elettricità è vè??? arriva ad una casetta dei pastori ed a un fiumicello ...sò arrivato fino a l' e poi anch'io sò tornato indietro!
comunque sabato vi ho invidiato per la bella giornata che avete azzeccato... io sono andato domenica sul fogliano con daniele e nn vi dico che cazzo di tempo avemo trovato!!!!!!!!!!! 'sto ancora a strizzà i panni!!!
per fortuna - chevelodicoaffà - dopo me sò rinfrancato (da solo perchè daniele come al solito è scappato a casa) alla torretta di blera!!!
è quella discesa ripida e sempre più sgarrupata che parte a sinistra dallo sterratone che scenne da monteflavio e che si trova prima di quella giusta appresso al pilone dell'elettricità è vè??? arriva ad una casetta dei pastori ed a un fiumicello ...sò arrivato fino a l' e poi anch'io sò tornato indietro!
comunque sabato vi ho invidiato per la bella giornata che avete azzeccato... io sono andato domenica sul fogliano con daniele e nn vi dico che cazzo di tempo avemo trovato!!!!!!!!!!! 'sto ancora a strizzà i panni!!!
per fortuna - chevelodicoaffà - dopo me sò rinfrancato (da solo perchè daniele come al solito è scappato a casa) alla torretta di blera!!!
ugo- Aspirante Fancazzista
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
MonsignorGuapo ha scritto:Come al solito fenomenale!!!
... troppo buono
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
... che è?, 'nt'è piaciuto Robbè?!?Robertone ha scritto:
Fanculo Francè.
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
... te l'avevo detto io de lasciallo a casa Aleandromimmo ha scritto:Guarda te con che matti me tocca anna' in giro
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
ugo ha scritto:se te pò consolà, caro mdfrancesco, lo sbaglio su quella "discesetta" lo feci anch'io la prima volta che feci il percorso di stazzano da solo.
è quella discesa ripida e sempre più sgarrupata che parte a sinistra dallo sterratone che scenne da monteflavio e che si trova prima di quella giusta appresso al pilone dell'elettricità è vè??? arriva ad una casetta dei pastori ed a un fiumicello ...sò arrivato fino a l' e poi anch'io sò tornato indietro!
... eh già, proprio quella, però io me so fermato prima, al primo bivio, come da corso di orienting e conduzione del gruppo, per fortuna, sinnò ce rimanevo a dormì nella capanna e ripartivo domenica mattina
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
ugo ha scritto:se te pò consolà, caro mdfrancesco, lo sbaglio su quella "discesetta" lo feci anch'io la prima volta che feci il percorso di stazzano da solo.
è quella discesa ripida e sempre più sgarrupata che parte a sinistra dallo sterratone che scenne da monteflavio e che si trova prima di quella giusta appresso al pilone dell'elettricità è vè??? arriva ad una casetta dei pastori ed a un fiumicello ...sò arrivato fino a l' e poi anch'io sò tornato indietro!...cut...
Cmq Mario' ho controllato sulle ortofoto e il fiumicello che hai incrociato è quello che si rivede più a valle seguendo la discesa classica, e sembrerebbe che ci sia pure una traccia che difatto prosegue nella valle e si riallaccia alla sterrata all'altezza di quei due sentierini che scendendo si vedono sulla sinistra prima del guado, per capirsi.
Quindi ora abbiamo pure un altro tratto da scovare, perche se così è allora a scendere da M.Flavio è ancora piu goduriosa visto il tratto tecnico che avete descritto.
Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
c'ho pensato anch'io ...in effetti già quanno giravo da solo, mi piaceva avventurarmi (ma nn troppo) nei posti più isolati e avevo cercato di "tagliare" a destra per raggiungere la discesa delle rampe senza dovermi sbafare tutta la risalita ...e avevo desistito perchè c'erano in mezzo campi privati delimitati da filo spinato. comunque se tu hai trovato il passaggio, anche per sfizio ci si può provare, perchè in effetti da qualche parte si dovrebbe pur sbucare e, più in particolare, o dal sentierino che scendendo si vede a sinistra a metà strada (scendendo prima del guadino) oppure da quello sterrato sempre a sinistra (sempre scendendo da monteflavio) appena dopo la risalita del guadino (al bivio grande).
ooo, alle brutte, se sbajamo strada, se famo la salitina della torretta!!!
dai, dai, dai, quanno annamo???? sono tutto un fremito!!!
ooo, alle brutte, se sbajamo strada, se famo la salitina della torretta!!!
dai, dai, dai, quanno annamo???? sono tutto un fremito!!!
ugo- Aspirante Fancazzista
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
... da google maps in mano a sti due è come mette un fucile mitragliatore in mano a un regazzino dell'asilo
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
ugo ha scritto:c'ho pensato anch'io ...in effetti già quanno giravo da solo, mi piaceva avventurarmi (ma nn troppo) nei posti più isolati e avevo cercato di "tagliare" a destra per raggiungere la discesa delle rampe senza dovermi sbafare tutta la risalita ...e avevo desistito perchè c'erano in mezzo campi privati delimitati da filo spinato. comunque se tu hai trovato il passaggio, anche per sfizio ci si può provare, perchè in effetti da qualche parte si dovrebbe pur sbucare e, più in particolare, o dal sentierino che scendendo si vede a sinistra a metà strada (scendendo prima del guadino) oppure da quello sterrato sempre a sinistra (sempre scendendo da monteflavio) appena dopo la risalita del guadino (al bivio grande).
ooo, alle brutte, se sbajamo strada, se famo la salitina della torretta!!!
dai, dai, dai, quanno annamo???? sono tutto un fremito!!!
Interessante...........facciamo un corso di orienting ed uso del gps?
Magari se è battuta abbastanza gli si potrebbe dare una ripulita con l'arrivo della bella stagione e così ne esce fuori un ST niente male....
Guapo73- Fancazzista
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
Bella France' !! resoconto come da manuale de "Best Seller delle cazzate"
A propo' ma chi era che scattava foto a raffica ? Mimmo mi pare, ma tutte ste foto 'ndo stanno ?
A propo' ma chi era che scattava foto a raffica ? Mimmo mi pare, ma tutte ste foto 'ndo stanno ?
Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
ao', mo è sempre colpa mia?Geppo960 ha scritto:Bella France' !! resoconto come da manuale de "Best Seller delle cazzate"
A propo' ma chi era che scattava foto a raffica ? Mimmo mi pare, ma tutte ste foto 'ndo stanno ?
io manco ce l'ho la digitale...
era aleandro
Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
ecchelo!! mimmo che faccio te le invio le foto e poi ci pensi tu?
Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
bluesman ha scritto:ecchelo!! mimmo che faccio te le invio le foto e poi ci pensi tu?
Daje Aleà.....
Guapo73- Fancazzista
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
già mandate, domani on lineMonsignorGuapo ha scritto:bluesman ha scritto:ecchelo!! mimmo che faccio te le invio le foto e poi ci pensi tu?
Daje Aleà.....
Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
mimmo ha scritto:ao', mo è sempre colpa mia?Geppo960 ha scritto:Bella France' !! resoconto come da manuale de "Best Seller delle cazzate"
A propo' ma chi era che scattava foto a raffica ? Mimmo mi pare, ma tutte ste foto 'ndo stanno ?
io manco ce l'ho la digitale...
era aleandro
..in compenso c'hai la cervicale!!!!
ugo- Aspirante Fancazzista
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
quella siugo ha scritto:mimmo ha scritto:ao', mo è sempre colpa mia?Geppo960 ha scritto:Bella France' !! resoconto come da manuale de "Best Seller delle cazzate"
A propo' ma chi era che scattava foto a raffica ? Mimmo mi pare, ma tutte ste foto 'ndo stanno ?
io manco ce l'ho la digitale...
era aleandro
..in compenso c'hai la cervicale!!!!
Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
... debbo pubblicare una errata corrige del resoconto ... la parola "conte" va sostituita con "principe" ... il buon Aleandro ci tiene a dire che MAI si sarebbe permesso di darmi del conte
emmeddì- Capo Cazzaro
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Re: Sabato 7 novembre - Da Stazzano alla Pineta
... e stavolta non ho neanche sbattuto la testa!!! me sa proprio che so sciroccato de mio, evvè?!?Geppo960 ha scritto:Bella France' !! resoconto come da manuale de "Best Seller delle cazzate"
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